Sit-in del Comitato che chiede lo sblocco dei lavori di messa in sicurezza
Via Peschiera, l'appello dei residenti al Governo
Con la devastazione provocata dall'alluvione ancora negli occhi, il Comitato di via Peschiera alza il tiro della protesta e si rivolge direttamente al Presidente del Consiglio Enrico Letta chiedendo che i soldi per la messa in sicurezza del loro quartiere vengano sbloccati subito. L'appello arriva da Patrizia Tramaloni, portavoce dei residenti che si battono per salvare le loro case, costruite su un dedalo di cavità scavate da torrenti sotterranei e che da cinque anni sono a rischio crollo.
LETTERA AL GOVERNO L'invito al capo del Governo è stato lanciato ieri durante il presidio organizzato davanti alle recinzioni che ingabbiano le strade del rione. Una lettera per ricordare che il piano nazionale contro il dissesto idrogeologico non può dimenticarsi di loro. «Il progetto per la mitigazione del rischio idrogeologico è pronto e approvato dagli uffici tecnici di Regione e Comune - spiega Tramaloni -, quest'ultimo ha già stanziato un milione di euro, ma siamo in attesa che vengano concessi altri due milioni previsti da un Accordo di programma ministeriale».
RITARDI BUROCRATICI Ma la tanto attesa firma del Commissario straordinario delegato all'attuazione degli interventi previsti dallo stesso Accordo di Programma non arriva e il tempo nel mentre stringe. «La gara d'appalto deve partire entro gennaio altrimenti i fondi andranno persi - avverte la Tramaloni -, quei soldi ci spettano e la nostra pazienza è finita».
LA RABBIA DEI RESIDENTI Mauro Ruiu è tra quelli che di pazienza non ne ha più. La sua casa in via Castelfidardo è tra le più danneggiate. «L'ho abbandonata cinque anni fa e non sono più tornato - spiega - non posso neanche pensare di ristrutturarla perché la precarietà del manto stradale non permette il passaggio dei mezzi pesanti. Sono così costretto a vivere in affitto in attesa che ripristinino la circolazione». Gianluca Morelli la mattina dell'8 agosto 2008 ha visto la sua auto sprofondare dentro una voragine nel terreno: «Non posso permettermi di sentirmi sfortunato, soprattutto se penso a chi ha perso per sempre la casa, ma ho partecipato come tutti alla causa contro i responsabili di questo disastro. Paghiamo Imu, Tarsu, ma ci sentiamo cittadini di serie B».
L'ASSESSORE CONI L'assessore comunale alla Viabilità Mauro Coni, intervenuto durante il presidio dei residenti, ha rassicurato i residenti sulla fattibilità del progetto: «La terribile alluvione dei giorni scorsi - sono state le sue parole - ci ha insegnato che contro il dissesto idrogeologico bisogna agire in fretta. I tempi per la partenza dei lavori non sono scaduti e sono fiducioso che lo stallo burocratico terminerà presto». «Vogliamo soltanto che gli accordi presi vengano rispettati - aggiunge Patrizia Tramaloni -, è un appello che noi lanciamo direttamente al Commissario straordinario. Chiediamo la certezza dei fondi entro i prossimi 14 giorni, non vogliamo vivere per sempre nella paura di nuovi crolli».
Luca Mascia