Rassegna Stampa

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Gli ambientalisti contro Cappellacci: "Mai più disastri, stop al piano paesaggistico"

Fonte: web SardegnaOggi.it
25 novembre 2013

Coro di no al nuovo piano paesaggistico regionale dopo il disastro provocato dal ciclone Cleopatra. Ambientalisti e centrosinistra contro la revisione del Ppr: "Non è vero che fatti simili accadono ogni mezzo secolo. Capoterra, Decimo, Villagrande e Olbia, ora la Regione prenda atto di quanto accaduto".

CAGLIARI - Uno stop all’iter che dovrebbe portare all’approvazione, da parte della Regione, del nuovo piano paesaggistico (battezzato “piano paesaggistico dei sardi” dal governatore Ugo Cappellacci). C’è tempo fino al trenta novembre per presentare le osservazioni, ognuno dei 377 comuni sardi può inviare le sue. Ma cinquantacinque municipi sono alle prese con i danni provocati dal ciclone Cleopatra, appare quindi difficile riuscire a dedicare del tempo a eventuali carteggi da inviare alla Regione.

La richiesta di una proroga, dai tempi indefiniti, arriva da Legambiente, Fai, Inu, Italia Nostra e Wwf: le sigle ambientaliste hanno riempito la sala principale di palazzo Viceregio a Cagliari, per il convegno intitolato “Salviamo il paesaggio della Sardegna”. E, con il vespaio di polemiche di questi giorni – in tanti hanno infatti puntato il dito contro costruzioni realizzate in zone a rischio idrogeologico o vietate – il presidente sardo di Legambiente, Vincenzo Tiana, è netto: “La Regione prenda atto di quanto accaduto, serve tempo per far studiare bene ogni situazione ai tanti comuni che in questo momento stanno pensando a risolvere i danni causati dal passaggio del tifone. Non è vero che fatti simili accadono ogni mezzo secolo, dal 1999 a oggi si sono ripetuti ogni cinque anni. Due volte a Capoterra, una a Decimo, una a Villagrande e la recentissima a Olbia. Un film già visto troppe volte”, prosegue Tiana, “chiediamo che il governo regionale sospenda l’aggiornamento del nuovo piano paesaggistico modificando l’intera pianificazione del territorio. E’ chiaro che quella attuale è stata, sotto molti aspetti, un fallimento”.

Nella sala gremita arrivano i saluti e la spiegazione dello stato dell’arte di tanti sindaci sardi, impegnati a monitorare la situazione d’emergenza. Su tutti il primo cittadino olbiese, Gianni Giovannelli: “La città è in ginocchio, molti argini sono distrutti. Le responsabilità sono evidenti e da ricercare negli anni in cui si è permesso di costruire vicino a fiumi e corsi d’acqua. Paghiamo lo scotto di una fragilità che ha origini lontane, Olbia è costruita sopra una zona alluvionale”.

Molti i politici presenti in sala, tra sindaci, consiglieri comunali e regionali. Legnate verbali a Cappellacci, sul tema del Ppr, dal consigliere regionale Pd, Chicco Porcu: “La discussione sul nuovo piano paesaggistico è avvenuta senza coinvolgere il consiglio, Cappellacci cerca solo una bandiera da sventolare in campagna elettorale ergendosi a nemico di quello Stato che impugnerà tutto attravero il ministero dei beni culturali”, afferma Porcu. Presente anche il senatore del M5S, Roberto Cotti: “Non serviva questa catastrofe per capire che i progetti di Cappellacci sono negativi. Serve mandare avanti il ricorso che blocca nuovi piani paesaggistici e ripristinare quanto stabilito dalla giunta Soru”. E proprio l’ex governatore della Sardegna parla per poco meno di sette minuti, rimarcando la bontà del suo Ppr e mettendo in guardia sul futuro: “L’alternativa proposta da Cappellacci non è un nuovo Ppr ma il nulla. Va difeso il già esistente piano paesaggistico. L’attuale governatore sardo ha detto che erano previste deroghe, ma mente, basta leggere gli articoli del documento”, spiega piccato Soru, “la possibilità di intese è l’attuazione stessa del Ppr e non deroghe, per azioni strategiche atte al recupero urbanistico del territorio. Siamo a un bivio”, avvisa Soru, “mantenere l’attuale, che ha censito 10400 beni e chiedere ai sindaci di approvare il Puc, o andare verso il niente”.

Nella foto Vincenzo Tiana