Il governatore: chi mi ha preceduto è un biscazziere. L’ex presidente: il mio successore è in malafede
CAGLIARI Le polemiche continuano e i toni sul nuovo Piano paesaggistico si fanno sempre più caldi, nonostante il ministero ai Beni culturali cerchi l’armistizio con la Regione dopo aver impugnato la revisione del Pps davanti alla Corte costituzione. «Riprendiamo il confronto – ha detto il sottosegretario Ilaria Borletti –. Pensiamo al futuro e a come fronteggiare le fragilità mostrate dalla Sardegna in questi giorni». Nell’attesa di una schiarita istituzionale, ieri a scontrarsi senza esclusioni di colpi sono stati il governatore Ugo Cappellacci e l’ex governatore Renato Soru. È stato il primo accedere le polveri con un’intervista a La Repubblica, in cui ha detto tra l’altro: «Soru, un biscazziere della politica, è stato un cementificatore». Poi l’affondo sulla casa cagliaritana, sulla villa di Villasimius e il campus di Tiscali, tutte proprietà dell’ex governatore: «Soru – ha detto Cappellacci – ha preso il cemento per sè e agli altri ha lasciato i vincoli». La replica è stata immediata e molto dura: «Cappellacci – ha detto Soru – è un politicante che mente, ne sono certo, in totale malafede, Le bugie sono la sua regola. A cominciare da quando dice che il suo Piano è di tutela. Non è vero, farà rivivere tutte le lottizzazioni, sono circa 10 milioni di metri cubi, bloccate a suo tempo dal Ppr del 2006 nelle zone turistiche-costiere». Poi la dichiarazione per fatto personale: «Sette anni, il Piano della mia giunta ha cancellato 130 mila metri cubi su tutte le mie proprietà. Tutto il resto è falso. Com’è falso che durante il mandato, così sostiene Cappellacci, abbia concesso deroghe per 2 milioni di metri cubi». Il governatore in carica è ritornato alla carica subito dopo: «La bassezza di un personaggio come Soru – la dichiarazione – trova una sintesi perfetta in queste ore. Mentre ancora si piange, si soffre e soprattutto si lavora, lui tenta di riabilitare il suo finto ambientalismo. Gli unici bugiardi e cinici sono lui e i suoi amici». Sempre per l’intervista a Repubblica Cappellacci è entrato nel mirino di Francesca Barracciu (Pd) e Luciano Uras (Sel). A scatenare l’opposizione è stata questa frase del governatore: «Dovrò pur dare a un golfista una club house, un posto dove magiare e bere. Nei nuovi campi ci saranno certo delle cubature, com’è tra l’altro in tutto il mondo». Il commento di Francesca Barracciu è stato questo: «Sconcertano le parole di un presidente che continua nell’errore fino a diventare diabolico». Uras ha aggiunto: «Le frasi di Cappellacci, che non vuole rinunciare al cemento e al golf, suonano stonate e offendono il dolore dei sardi». Alla schermaglia hanno preso parte anche Pietro Pittalis (Pdl), «La sinistra fa sempre leva sugli istinti più bassi«, e Chicco Porcu (Pd): «Basta, col nuovo cemento. Serve un drastico cambio di rotta».