Stasera a Cagliari senza il consueto abbinamento con “Cavalleria rusticana”
Al Lirico l'allestimento del regista toscano
Franco Zeffirelli, 90 anni compiuti il 12 febbraio, non sarà in platea, stasera alle 20,30 al Lirico di Cagliari, a meno che non riesca a sorprendere tutti (come fa con questo allestimento) e sia presente, all'ultimo minuto, alla prima del suo “Pagliacci”: talmente ricco da essere proposto da solo, e non con “Cavalleria Rusticana”. Il melodramma di Ruggero Leoncavallo dura sollo 70 minuti, e proprio per questo sarà preceduto da un'inedita apertura sinfonica: trenta minuti dedicati a musiche di Puccini e Mascagni, con un omaggio alle vittime dell'alluvione. L'opera, tra le più popolari, porta per la prima volta in città un lavoro di uno degli artisti più creativi e prolifici della scena mondiale: l'allestimento, di proprietà del regista fiorentino, è un trionfo di colori, luci e realismo. Zeffirelli cura regia e scene, mentre i costumi sono di Raimonda Gaetani e le luci di Gianni Paolo Mirenda. Assistenti alla regia Stefano Trespidi e Yamala - Das Irmici, alle scene Carlo Centolavigna, ai costumi Simona Morresi. La direzione musicale è affidata al giovane maestro torinese Marcello Mottadelli - al debutto a Cagliari - che dirige l'Orchestra e il Coro del Lirico e il Coro di voci bianche del Conservatorio. Il maestro del coro è Marco Faelli. Il maestro del coro di voci bianche è Enrico Di Maira. Tra gli interpreti, nel ruolo di Tonio/Taddeo, il baritono sassarese Alberto Gazale.
LA COMPAGNIA Cellia Costea (22, 24, 26, 29)/Maria Pia Piscitelli (28, 30) (Nedda/Colombina), Rubens Pelizzari (22, 24, 26, 29)/Francesco Anile (28, 30) (Canio/Pagliaccio), Alberto Gazale (22, 24, 26, 29)/Leo An (28, 30) (Tonio/Taddeo), Saverio Fiore (Peppe/Arlecchino), Gianpiero Ruggeri (22, 24, 26, 29)/Krum Galabov (28, 30) (Silvio), Carlo Checchi (primo contadino), Marco Tomasoni (secondo contadino).
REPLICHE L'opera viene riproposta domenica alle 17; martedì, giovedì e venerdì alle 20.30, sabato alle 19. Sempre con l'emozionante mezz'ora sinfonica iniziale.
L'OPERA “Pagliacci”, andato in scena per la prima volta il 21 maggio del 1892 al Teatro Dal Verme di Milano, è, insieme a “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni, oltre che una delle opere liriche più rappresentate, anche un manifesto del verismo musicale. La sua grande capacità di sintesi racchiude intatte tutte le componenti musicali che stanno alla base del movimento storico-letterario al quale appartiene: verità storica, passionalità accesa, ambiente popolare e una espressività portata all'eccesso che si basava su sentimenti tanto elementari quanto violenti.
LA TRAMA Ispirata a un fatto realmente accaduto, propone, in estrema sintesi, una vicenda noir in cui realtà e finzione coincidono: Canio, capocomico di un circo, divorato dalla gelosia per la sua giovane moglie Nedda, che lo ha sposato per riconoscenza, ma non lo ha mai amato, si ritrova a vivere nella realtà i tradimenti e i tormenti dell'ingenua pièce che con i suoi amici porta in scena ogni sera. Ucciderà la donna e il suo amante Silvio, istigato da Tonio, l'anima nera della storia, che si vendica così del rifiuto di Nedda.
I PRECEDENTI Numerose le rappresentazioni di “Pagliacci” a Cagliari: quasi sempre in abbinata con “Cavalleria” e una volta, nell'Auditorium del Conservatorio, con “L'organo di bambù” di Ennio Porrino. Il debutto, nel 1899, al Politeama Margherita. Le successive recite al Teatro Civico (1902-1908), al Politeama (1925-1939), all'Arena Giardino (1946 -1951), all'Anfiteatro romano (1960), all'Auditorio del Conservatorio (1979). Infine, sempre con “Cavalleria”, il debutto al Lirico, nel maggio 2009. Su podio Marko Letonja, regia (minimalista) di Lorenzo Mariani.