PIAZZA GARIBALDI. Primi controlli negativi, ma una classe sarà sottoposta al test di Mantoux
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Il primo test è stato negativo. Ma la preoccupazione resta. Per sapere con certezza se una bambina cagliaritana è affetta da tubercolosi servirà ancora un mese. Ma trattandosi di una bimba di tre anni e mezzo che frequenta la scuola materna Riva, tutti i compagnetti e le compagnette della sua classe saranno sottoposti al test di Mantoux: prova diagnostica per verificare se l'eventuale infezione sia in atto. Da oggi i piccoli, accompagnati dai loro genitori, si presenteranno nell'ambulatorio di via Sonnino per il test.
Sono stati i genitori della bambina ad avvisare i responsabili della scuola materna di piazza Garibaldi. La segnalazione è stata girata all'Asl 8 che ha attivato le procedure previste dalla legge quando si è davanti a un sospetto caso di tubercolosi. È stato fatto il primo test alla bimba: il risultato è stato negativo. Per avere una risposta definitiva servirà un altro esame con tempi lunghi. Il decreto ministeriale nel caso di sospetta tbc, in bambini piccoli che frequentano asili o scuole materne (dove i contatti sono frequenti), prevede che i compagni di classe siano sottoposti a una prova diagnostica (test di Mantoux): un'iniezione sull'avambraccio di una piccola quantità di tubercolina per verificare l'eventuale reazione all'infezione da tubercolosi. Solo nel caso di alcune positività la prova sarà estesa anche a tutti gli altri bambini presenti nella scuola. Nessun allarmismo dunque, fanno sapere dall'Asl 8, ma la giusta e necessaria attività di verifica e prevenzione.
Nella classe della bimba c'è stata comunque un po' di apprensione. Qualche genitore ha deciso di tenere a casa il figlio. Almeno fino a oggi, quando effettuerà il primo test per verificare l'eventuale positività alla tbc.
Era da alcuni mesi che nel Cagliaritano non si registravano allarmi tubercolosi. Ad aprile, a Samassi, si era diffusa la paura di contagio quando si è appreso che un rumeno, residente in paese, era stato ricoverato al Binaghi di Cagliari per tbc. La Asl, oltre ai normali controlli, ha predisposto un piano d'intervento cautelativo per monitorare e verificare l'entità del problema. Nei due giorni dedicati alle analisi, oltre duecento samassesi si sono sottoposti al test. «I controlli sono stati tutti negativi», aveva fatto sapere la Asl 6. Un mese prima un caso di sospetta tubercolosi ha messo in allarme il carcere di Buoncammino: un uomo ha manifestato alcuni sintomi collegabili alla malattia che hanno fatto insospettire i medici. È partita subito la chiamata alla Asl, che ha avviato nel giro di poco tempo tutte le operazioni previste per casi di questo genere. Per precauzione, così come è previsto dal regolamento, le cinque persone che condividevano la cella con lui sono state isolate da tutte le altre. A febbraio la morte di una ventenne rumena, da tempo residente nel Cagliaritano: si è accasciata mentre passeggiava, poi è stata ricoverata nel reparto di Malattie infettive del Santissima Trinità. Due giorni dopo il suo cuore ha smesso di battere. Dagli esami è risultata positiva alla tubercolosi. (m. v.)