Chi è in testa alla graduatoria non potrà insegnare, in vista una nuova fuga degli iscritti mentre le lezioni non sono ancora ripartite: "Voi avete già insegnato nell'anno precedente, ora tocca agli altri". In base a quale criterio?
Autore: Federica Lai il 20/11/2013 12:26
Ancora ombre sulla Scuola Civica di Musica di via Venezia. Il 3 dicembre cominceranno le lezioni dei corsi previsti per il prossimo anno accademico, che si concluderanno a giugno 2014. Ma stavolta ciò che fa storcere il naso è il metodo di reclutamento dei nuovi docenti: risultano esclusi i vincitori dell’ultimo concorso, mentre gli incarichi verranno affidati a persone che risultano nella stessa graduatoria, ma nelle posizioni inferiori. “Voi avete già insegnato nel precedente anno, ora tocca agli altri”, è la motivazione fornita dal Comune.
In effetti i vincitori del concorso avevano firmato un contratto della durata di un anno, scaduto nel mese di giugno scorso, in attesa di partecipare al nuovo bando previsto per quest’anno. Ma in assenza di un direttore artistico questo non è stato possibile. “Capiamo che il nostro contratto sia scaduto – spiegano alcuni docenti – ma quello che non ci convince è la logica e la poca trasparenza con cui sono stati scelti i nuovi insegnanti, fatta in nome di chissà quale forma di assistenzialismo. Non viene considerata la continuità didattica, e soprattutto il merito di chi ha vinto il concorso passato. Oltretutto esistono dei corsi in cui risulta un unico vincitore, come quello di chitarra, canto lirico, canto moderno e voce corale: in questi casi come si intende procedere? Non esisteranno più i corsi, o verranno reclutati i candidati non idonei?”
Ancora anomalie quindi, dopo quelle che hanno accompagnato i bilanci della Scuola di via Venezia dal 2009 al 2012, e le vicende giudiziarie che hanno portato all’inchiesta per abuso d’ufficio e peculato a carico dei membri del Consiglio di amministrazione della Scuola Giorgio Baggiani, Marco Ravasio e Maurizio Porcelli, l'ex direttore Luigi Puddu e il dirigente amministrativo Sergio Manca. Una serie di avvenimenti che hanno portato all’internalizzazione della Scuola, che ora, tramite delibera comunale, risulta sotto il controllo dell’assessorato alla Pubblica Istruzione, senza un consiglio di amministrazione e gestito dal commissario straordinario Gianbattista Marotto, dirigente comunale alla Cultura. E il futuro non promette niente di buono: potrebbero essere eliminati alcuni corsi, con un’ulteriore riduzione degli iscritti già passati da 1200 a 400. E poi rimane l’incognita di possibili ricorsi da parte dei vincitori del concorso che si è svolto l’anno scorso.