Il numero due di Sel smentisce il sindaco: non eravamo ad uno spettacolo
«Zedda e Crivellenti? L'incontro risale al 2008»
È vero: Claudio Fava è stato il trait d'union tra Massimo Zedda e Marcella Crivellenti. La presentazione però non risale al febbraio 2009, quando era in programmazione in Sardegna uno spettacolo teatrale sul padre del coordinatore nazionale di Sel, ma semmai al novembre del 2008, quando Fava partecipò a Sant'Elia all'assemblea costituente della “Sinistra in Sardegna”, movimento politico che poi confluì qualche tempo dopo in Sel.
Cinquantasei anni, due volte parlamentare europeo, Claudio Fava è figlio di Giuseppe, detto Pippo, giornalista ucciso dalla mafia nel 1984 a cui ha dedicato uno spettacolo teatrale. Prodotto, appunto, dalla manager barese diventata soprintendente del Lirico. È stato il sindaco a ricordarlo durante la conferenza stampa di venerdì scorso: «Marcella Crivellenti? Me l'ha presentata Fava a uno spettacolo sul padre. Non credo che lui abbia difficoltà a confermarlo. Tutto quello che dico è agli atti della procura». Ma davanti al pm Giangiacomo Pilia - che coordina l'indagine per falso e abuso d'ufficio - il primo cittadino è stato più generico: «Ci siamo conosciuti a una festa». Nessun dettaglio su Fava.
A queste due versioni se ne aggiunge ora una terza. Secondo il numero due di “Sinistra ecologia e libertà” l'incontro è avvenuto a un convegno politico. «Ma il partito in questa storia non c'entra nulla», avverte.
Quando ha presentato Marcella Crivellenti a Zedda?
«Marcella si trovava a Cagliari in occasione di un'iniziativa a cui ero stato invitato anche io, era un appuntamento legato alle elezioni di allora».
Il sindaco ha parlato di una rappresentazione teatrale dedicata a suo padre.
«Non era uno spettacolo, ma una riunione politica. Credo fossimo in una vecchia struttura vicino al mare che era stata ristrutturata da poco, con un grande cortile esterno».
Il Lazzaretto di Sant'Elia?
«Sì, forse è quello. C'era anche Massimo. Li ho presentati, ma in quell'occasione non pensavo che uno sarebbe diventato sindaco di Cagliari e l'altra soprintendente del teatro. Marcella non ha tessere di partito. Era venuta per salutarmi e prendere un caffè insieme. Il nostro non è un rapporto politico ma di lavoro».
Non è stato lei a caldeggiare la nomina di Crivellenti al vertice del teatro?
«No, non è mia abitudine sponsorizzare nessuno».
Sa che il Tar ha dichiarato illegittima questa scelta?
«Non lo sapevo. Hanno fatto qualche ricorso? Io però credo che la Crivellenti abbia il profilo adatto. Lavora nella lirica, nella drammaturgia e nel teatro da prima che ci conoscessimo, è il suo campo. Si è sempre occupata di questo».
In queste nomine i rapporti di fiducia quanto contano?
«Bisogna trovare un punto di equilibrio tra competenze e rapporti fiduciari. Sono due componenti fondamentali di cui un amministratore deve tener conto. Si deve trovare una sintesi felice».
Sapeva che col tempo il rapporto tra Zedda e Crivellenti era diventato più stretto?
«L'ho appreso dopo che lei è diventata soprintendente»
È stata una sorpresa?
«No. Non dovete cercare per forza l'elemento malizioso nelle cose. Marcella è una persona che ho frequentato per motivi professionali per un lungo periodo. Ma non sapevo che si fosse instaurato questo rapporto di fiducia con Massimo. Tutto qui».
Michele Ruffi