Il deputato Piras: vogliamo restare nel centrosinistra, ma si parli di programmi E il senatore Uras chiede chiarezza sull’inchiesta sui fondi ai gruppi
di Umberto Aime
CAGLIARI Non sono ancora separati in casa, ma manca davvero poco. Sel e Pd non si amano più come un tempo, sono divisi dalle questione morale, da quel candidato-presidente del centrosinistra (è Francesca Barracciu) che è indagato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi del Consiglio. Al primo congresso provinciale della loro nuova stagione, prima a Cagliari, gli altri le prossime settimane, Sinistra-ecologia-e-libertà il conto ai Democratici lo ha presentato. Senza mettere sul piatto la testa di nessuno, non sono stati così cruenti, i vendoliani un passo indietro di chi è in bilico con la Procura lo vorrebbero se non subito almeno entro l’anno. «Credo, cari compagni vicini e lontani, che sia arrivato il momento di cambiare passo. Oggi la nostra coalizione sembra ricordare quella vecchia canzone cantata da chi corre a fari spenti nella notte per vedere se è così difficile morire», è stato l’esordio sibillino del segretario uscente, Francesco Agus. Forse perché nel Pd tutti sapevano che i toni dell’accoglienza sarebbero stati questi, i Democratici al congresso degli alleati non si sono presentati, ed è stato un errore. È servito solo a soffiare sul fuoco delle polemiche, anche se poi in serata arriverà un messaggio del segretario provinciale pd, Thomas Castangia, «impossibilitato a essere presente per precedenti impegni politici». Così come oggi sarà un errore quello che commetterà Sel al tavolo del centrosinistra: per «ragioni tecniche», ufficialmente la segreteria è vacante, salterà il primo incontro per affrontare i nodi di nuove possibili alleanze. Un errore e l’altro, intrecciati, confermano che dopo l’exploit condiviso nel 2011 – quando Massimo Zedda fu eletto sindaco a Cagliari – e lo strappo recente per colpa delle larghe intese romane, ora Pd e Sel sono ai ferri corti sull’etica della politica. Tant’è che molti vendoliani si sentono attratti da quel Partito Sardo della Sinistra, invocato ieri da Gesuino Muledda (Rossomori) e che potrebbe piacere anche a Irs (presente Gavino Sale) e a Sardigna Libera (Claudia Zuncheddu). Ma il tempo del divorzio non è ancora maturo e lo si è capito quando il deputato Michele Piras ha detto: «Noi vogliamo rimanere nel centrosinistra, ma in un centrosinistra in cui si parla di programmi, e siamo ancora lontani da affrontare i temi forti, non solo delle candidature». Anche il senatore Luciano Uras, l’uomo forte di Sel, è stato deciso nel rilanciare la questione morale: «Oggi vale tutto – ha detto – e soprattutto dopo lo scontro fra la candidata-presidente e il segretario regionale dell Cgil sulla necessità di fare subito chiarezza sull’inchiesta giudiziaria». Quella chiarezza che non c’è stata certo ieri e non ci sarà neanche oggi.