Rassegna e polemiche
«La Regione dedica alla cultura lo 0,8% del proprio budget. Secondo l'Anci il 70% delle risorse viene speso nel territorio e il 60% per importare spettacoli da fuori, che vengono considerati prodotti d'eccellenza. È l'importazione della cultura». La presentazione della XIX edizione della rassegna teatrale “Famiglie d'Arte”, come tutte le attività artistiche schiacciate dalla burocrazia fra ottobre e gennaio, ha una premessa numerica ineludibile. Quando la possiede, spiega il direttore artistico Gianluca Medas, passando dalla Regione al Comune di Cagliari: «La commissione della giunta Zedda ha definito il nostro prodotto non interessante. I criteri utilizzati sono molto più vicini a quelli della raccolta differenziata. Non creiamo evidentemente abbastanza cultura, per questo sfido la commissione ad assistere ai nostri spettacoli».
I tre appuntamenti cagliaritani della rassegna, sul tema distopia, si terranno nella chiesa di Santa Chiara, dove le musiche di Andrea Congia da elemento d'integrazione diventeranno per necessità la scenografia tutta, “spettro sonoro” le definisce l'autore. Si comincia giovedì 21 novembre con “Ecce homo”, rilettura nietzschiana del Grande Fratello di Orwell. Ancora un testo di Medas il 5 dicembre, “Angeli”, indagine sulla consuetudine e le perversioni del giudizio morale. Il 17 dicembre “V- La notte dei fuochi”, ispirato alla graphic novel di Alan Moore e David Loyd “V for vendetta”.
La rassegna continuerà fra Guasila, Ilbono e Talana, passando dalla distopia all'identità con testi come “Canne al vento”, “Il codice della vendetta barbaricina” e “Cantar l'altrove - prosa e poesia di Sergio Atzeni” di Origamundi. Il teatro Fratelli Medas a Guasila sarà anche lo scenario per “Famiglie d'arte ragazzi”, percorso per bambini e famiglie tracciato da spettacoli come “Piriccu Tritillu” e “Il pesciolino d'oro” de Le Compagnie del Cocomero.
Luca Foschi