Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In auto a passo di tartaruga

Fonte: L'Unione Sarda
18 novembre 2013

Code, sorpassi azzardati e insulti: ecco cosa succede rispettando i divieti del Comune

 

Viale Trieste e viale Merello: limite farsa di 10 km all'ora


 

«Ma cosa state combinando? È un gioco? Muovetevi, dietro sono infuriati». Un automobilista in viale Trieste si accosta all'auto per chiedere spiegazioni. Una Fiat Seicento sta andando a passo d'uomo, c'è una coda di almeno venti auto. In realtà il guidatore è nel giusto. Sta rispettando il limite di velocità previsto per quella strada: 10 all'ora. Il Comune lo ha imposto a causa delle bacche che rendono l'asfalto scivoloso e pericoloso. Per questo, fra le proteste di decine di migliaia di cittadini in auto in alcune vie si va a passo d'uomo, e per i mezzi a due ruote addirittura è vietato l'accesso.
L'ESPERIMENTO Clacson, insulti, sorpassi azzardati, minuti interminabili per percorrere pochi chilometri. Viale Trieste e viale Merello sono due delle strade nelle quali non è possibile andare in moto o in bicicletta e dove per le auto il limite massimo di velocità è 10 km/h. Prescrizione che nessuno rispetta, nonostante ci siano cartelli ogni dieci metri a ricordarla. Tutti vanno più veloci, le due ruote passano senza curarsi del pericolo multe. L'esperimento è quello di percorrere queste due strade rispettando i limiti di velocità.
VIALE TRIESTE Sono le 11, il traffico c'è ma non è intenso come la mattina presto o all'ora di pranzo. Eppure succede di tutto. Sette minuti per percorrere circa due chilometri di carreggiata non sono male se si è a piedi. Solo che in questo caso si tratta del tempo impiegato dall'auto che va a 10 all'ora per rispettare i limiti imposti dall'amministrazione comunale. La coda si crea dopo una trentina di secondi, quando ancora la vettura è all'inizio della strada, prima della svolta che porta in via Roma. Una decina di auto si incolonnano subito, dunque, e dopo un primo momento di pazienza iniziano i sorpassi azzardati. Ci provano tutti, con le manovre rese difficoltose dalle auto parcheggiate in seconda fila. Fino a quando, a metà tragitto, non si accoda un pullman. Per l'autista sorpassare è quasi impossibile, ma in qualche modo ci riesce. E tanti saluti alle strade sicure.
VIALE MERELLO La situazione si fa più pericolosa in viale Merello. La strada è più corta (quattro minuti per percorrerla), rispettare i limiti costa meno tempo, ma molta più fatica e stress. Così come in viale Trieste, anche in questo caso non si può che andare sempre e solo con la prima marcia. Le carreggiata è stretta, sorpassare è un azzardo anche perché la visibilità non è granché. La pazienza si perde molto più facilmente. I clacson iniziano a strombazzare dopo qualche secondo, la rabbia degli automobilisti in coda si vede e si sente. Alcuni si stancano e iniziano a mettere la freccia. Il sorpasso, anche se pericoloso, è imminente. Almeno quattro auto su una quindicina che erano in coda ci provano. In questo caso tutto è andato bene, ma i rischi sono enormi. E di nuovo tanti saluti alle strade sicure.
Piercarlo Cicero

 


Proteste

Stesse
indicazioni
in altre
sette strade

Viale Trieste e viale Merello non sono le uniche strade dove è stato imposto il divieto di transito per i mezzi a due ruote e il limite di 10 km/h per le auto. Ci sono altre sette vie dove sono state messe queste prescrizioni. Gli automobilisti devono stare attenti anche in via Amat, viale Trento, viale Regina Elena, piazza del Carmine, piazza Yenne, via dei Conversi e piazza Italia. Certo, magari in questi casi i problemi sono minori, visto che riguardano strade più brevi e in alcuni casi anche meno trafficate. Ma rimangono la difficoltà per chi, solo per fare un esempio, usa scooter e moto per andare al lavoro o accompagnare i figli a scuola. Queste persone, tantissime, si sono viste da un giorno all'altro rivoluzionare gran parte della viabilità cittadina. Chiudere alle due ruote determinate strade, infatti, impedisce o comunque allunga il percorso di chi usa questi tipi di mezzi. Anche perché, fin dal primo giorno in cui sono stati messi i cartelli, praticamente nessuno li ha rispettati. L'esperimento fatto ieri è la dimostrazione che non solo è difficile riuscire a tenere il limite di 10 km/h, ma in alcuni casi è anche pericoloso.