Parla Massimiliano Cecalotti
Gli sms dovevano essere il “coup de theatre” della conferenza stampa: una sorpresa con cui Massimo Zedda ha rivelato le pressioni dei sindacati nei giorni della nomina della Crivellenti. E, proprio per fare una scelta improntata «all'imparzialità e alla terzietà», il sindaco scelse la manager barese conosciuta nel 2009. Giovedì sera il primo cittadino si è presentato all'incontro coi giornalisti con il testo dei messaggi ricevuti da uno dei suoi collaboratori più stretti. «A me vennero inviati sms identici, ma li ho cancellati».
In un messaggio scritto da Massimiliano Cecalotti, sindacalista dell'Usb, si sponsorizza la candidatura di Paolo Pinamonti, in passato direttore artistico del Teatro la Fenice e sovrintendente del Teatro São Carlos di Lisbona. «Spero che la candidatura di Pinamonti sia stata vagliata da Massimo e abbia il tempo di sentirlo. Dì a Massimo di rispondere alle sue chiamate e sentirlo personalmente, la nomina è l'anello mancante fondamentale per il nostro futuro. Fammi sapere qualcosa grazie».
Ieri Cecalotti ha voluto replicare al sindaco, che secondo il rappresentante dell'Usb «ha perso un'altra occasione per dimostrare di meritare l'incarico che (temporaneamente) i cagliaritani gli hanno affidato».
Cecalotti continua: «L'ineleganza e la scorrettezza (per usare due eufemismi) di chi esibisce nel corso di una conferenza stampa il testo di un messaggio privato, la dice lunga sullo spessore culturale ed umano della persona alla quale la città ha affidato le proprie sorti». Gli sms, semmai, dimostrano «ciò che è di dominio pubblico: e cioè che in un primo momento si era instaurato, tra Zedda ed i rappresentanti sindacali del Lirico, un clima costruttivo di dialogo e di collaborazione reciproca, con scambi informali di email ed sms (che ben potrebbero essere esibite, se solo si volesse utilizzare il ben poco elegante metodo “Zedda”) contenenti richieste, suggerimenti, consigli, tutti volti alla scelta migliore per il Lirico e per il futuro dei lavoratori. Questo clima poi è bruscamente cambiato, come tutti sanno, e senza alcun apparente motivo: sarà forse la magistratura a svelarcelo se e quando si arriverà al rinvio a giudizio». (m.r.)