La Finanza in teatro, la Procura scava sul costoso addio di Gennaro Di Benedetto e sui rapporti Nastasi-Crivellenti. Indagine in chiusura, presto nuovi indagati
di Mauro Lissia
CAGLIARI Dalle note di Pagliacci del Leoncavallo ai verbali della Guardia di Finanza: una giornata indimenticabile per i musicisti del lirico, che per l’intera mattinata hanno diviso le sale del teatro con i militari delle Fiamme Gialle. Niente di clamoroso, la visita era programmata: è stato il pm Giangiacomo Pilia, che indaga il sindaco Massimo Zedda per falso e abuso d’ufficio in relazione alla nomina illegittima di Marcella Crivellenti a sovrintendente, a disporre l’acquisizione formale dei documenti e atti amministrativi che riguardano il rapporto bruscamente interrotto tra la Fondazione e Gennaro Di Benedetto, contestatissimo ex sovrintendente nominato dalla gestione Emilio Floris all’addio di Maurizio Pietrantonio. In ballo c’è l’ormai famosa liquidazione da 203 mila euro, generosamente concessa da Zedda per convincere Di Benedetto a svuotare i cassetti e infilare l’uscita del Lirico. Al pm Pilia non interessa tanto lo spreco di denaro, quando i rilievi piuttosto aspri che il ministero dei Beni Culturali ha mosso al Cda del teatro per quella scelta dispendiosa. Il magistrato ha acquisito il carteggio ufficiale, gli mancava ancora qualche atto utile per capire come mai subito dopo la designazione della Crivellenti i rapporti col ministero e in particolare col sottosegretario Salvo Nastasi si sono d’improvviso risolti positivamente. Accantonati i rilievi e le richieste di spiegazioni sulla superliquidazione, Nastasi è stato il primo e unico rappresentante del governo - il premier era Berlusconi - a gioire pubblicamente per l’arrivo della professionista barese, sua concittadina, alla poltrona più alta del Lirico cagliaritano. Quella stessa professionista che il plenipotenziario del governo Gianni Letta aveva tanto raccomandato a Pietrantonio e cui lo stesso Letta, nella corrispondenza, dava del tu. Insomma: sembra profilarsi nell’inchiesta giudiziaria ormai vicinissima alla conclusione, il sospetto di uno scambio di favori. Su queste basi: il ministero dimentica il costoso benservito a Di Benedetto e la Fondazione cagliaritana nomina la Crivellenti, graditissima a Letta, Nastasi e certamente non sgradita al leader di Sel, Nichi Vendola. Un’operazione che sarebbe stata dun que pilotata dall’alto, con Zedda se non costretto almeno indotto a obbedire. Solo un’ipotesi, naturalmente. Il sindaco ha sempre detto di aver scelto la Crivellenti seguendo il proprio intuito, una decisione basata sulla fiducia. Non certo sui requisiti, di cui la sentenza del Tar ha confermato l’inesistenza. Con la chiusura dell’indagine gli atti del procedimento, compresi i carteggi acquisiti da Pilia, saranno pubblici e si conosceranno le conclusioni della Procura.
Il punto
In bilico la posizione del sottosegretario
La posizione dell’unico indagato nell’inchiesta sul lirico, il sindaco Massimo Zedda, è legata a filo doppio con quella di Salvo Nastasi, chiacchieratissimo ex sottosegretario ai Beni culturali. La Procura sembra voler ipotizzare una combine per portare a Cagliari la Crivellenti al posto di Gennaro Di Benedetto, liquidato con 203 mila euro. Una cifra prima contestata dal ministero e poi rapidamente dimenticata quando Zedda ha annunciato che la massima carica dell’ente musicale sarebbe stata assegnata alla professionista barese tanto casa a Gianni Letta e non sgradita a Nichi Vendola. L’inchiesta è a una svolta, presto nuovi indagati.