Duro attacco di Confesercenti a Confcomercio. Roberto Bolognese: "L'unica ricetta controla crisi è multare davvero chi vende le merci contraffatte, il resto sono soltanto spot: in questa città anche le sagre vengono santurate, il centro è un suk che rischia di essere gestito dalla malavita"
Autore: Maurizio Bistrusso il 13/11/2013 01:50
“Dobbiamo multare chi compra dagli abusivi e attivare i sistemi di videosorveglianza per certificare il reato a tutela dell’integrità dei monumenti e dei luoghi del commercio”. Sul commercio abusivo e sull’iniziativa promossa dalla Confcommercio e della Regione contro il commercio abusivo non si è fatta attendere la reazione polemica del presidente della Confesercenti per la provincia di Cagliari, Roberto Bolognese, che dopo la conferenza ha dichiarato ironicamente: “Meno male che la lotta all'abusivismo e alla contraffazione é una priorità altrimenti avremmo avuto il centro storico di Cagliari invaso dagli abusivi!!”. Al rappresentante dei commercianti non sono piaciute le parole del presidente Ugo Cappellacci sulle modalità di intervento per sconfiggere il fenomeno del commercio abusivo.”Basta con i proclami e con le passerelle – dice Bolognese – i danni che subiscono i commercianti in regola sono enormi e il fenomeno non è stato affrontato adeguatamente. Non possiamo perseguire un reato solo osservando e rispettando gli orari di ufficio. Occorrono interventi straordinari che richiedono un impegno incisivo in termini di sensibilizzazione e persuasione verso gli acquirenti e decisamente di repressione per gli abusivi e per chi non rispetta le regole”. I dati allarmanti sul commercio abusivo in Sardegna, secondo la Confcommercio, fanno registrare un fatturato che va dai 2,7 ai 4,5 miliardi all'anno. Un fenomeno in crescita che rischia di far morire definitivamente il commercio cagliaritano. ”Diamo atto alle forze dell’ordine che ci mettono tutto l’impegno possibile – spiega Bolognese - ma non è sufficiente. Abbiamo consegnato le nostre proposte alla Confcommercio. La prima azione da fare è quella di posizionare dei cartelli multilingue nei punti nevralgici della città dove, in particolare dove si svolge il commercio abusivo, nei quali si avvisano i possibili acquirenti delle sanzioni previste. Intraprendere poi tutte le iniziative utili per una campagna di informazione sotto l’egida della Camera di commercio che parta dalle scuole. Chi acquista merci abusive arreca un danno a se stesso e alla salute della comunità perché si tratta di prodotti tossici e realizzati nel disprezzo della più elementari regole di tutela del lavoratore in paesi dove lo sfruttamento è la regola”. Il fenomeno è cresciuto e le strade ormai vengono invase da venditori abusivi di ogni genere.”Dobbiamo evitare di offrire ai turisti un’immagine indegna della città – spiega Bolognese –abbiamo le strade del centro che sembrano un suk. Le sagre sono snaturate e sono diventate i supermarket del farlocco. La Camera di commercio spende circa 50 mila euro all’anno per i locali che custodiscono le merci contraffatte. Sono risorse che si possono utilizzare diversamente per sostenere tutti gli interventi straordinari necessari per debellare il fenomeno. Se non si interviene in modo incisivo rischiamo di consegnare Cagliari nelle mani delle malavita internazionale che controlla il contrabbando sulla falsariga di altre città di porto del Mediterraneo. Dobbiamo essere uniti e fare una riflessione su quanto sta accadendo perché il problema non si può rimandare”.