Case affittate senza contratto, circoli privati che si "allargano" e bancarelle con le griffe false: secondo un indagine di Confcommercio l’abusivismo commerciale al mercato regolare nell'isola dai 2,7 ai 4,5 miliardi di euro
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Case affittate in nero, circoli privati che si "allargano" e bancarelle con le griffe false, soprattutto nella stagione turistica. Ma ci sono anche panificazione e macellazione clandestina, contrassegni assicurativi falsi. Sono alcuni degli esempi di abusivismo commerciale che, secondo un'indagine di Confcommercio Sardegna presentata oggi in occasione della giornata nazionale di mobilitazione, strappa al mercato regolare nell'isola dai 2,7 ai 4,5 miliardi di euro.
Un'economia parallela e fuorilegge. "Indispensabile – ha spiegato questa mattina il presidente regionale dell'organizzazione, Agostino Cicalò - che ci sia innanzitutto una consapevolezza di ciò che sta accadendo: qualcuno forse pensa che sia un fenomeno sopportabile, ma non è assolutamente vero. Occorre un coinvolgimento degli operatori economici e degli organi di controllo".
Una recente indagine sulla contraffazione, condotta in collaborazione con l'Università di Cagliari, mostra che tra i giovani il fenomeno viene percepito e trattato con sufficienza. Nel mirino anche sagre, feste locali, fiere (sempre nei casi in cui non viene rispettata la legge), eccessi di agriturismo e B&b, compravendita irregolare di oggetti preziosi e oro usati, vendita di prodotti farmaceutici di dubbia provenienza.
Attenzione anche alla riproduzione delle opere dell'ingegno con fotocopie o xerocopie. Ma la battaglia riguarda pure la sicurezza delle attività commerciali turistiche e dei servizi. "Un fenomeno - ha spiegato il presidente della Regione Ugo Cappellacci - che ha implicazioni sociali ed economiche".
La Confcommercio chiede ai prefetti la convocazione sempre più frequente del "tavolo del commercio legale e trasparente". Un appello anche sindaci e polizie municipali per una capillare vigilanza. Sos pure alla Regione per l'armonizzazione di norme statali e regionali per non consentire agli irregolari di trovare degli alibi. E infine un invito alla Camere di commercio per l'attivazione di osservatori territoriali.