L'INCHIESTA. Sindaco indagato per la nomina del Sovrintendente
Sono state acquisite dalla Procura della Repubblica, le sentenze depositate venerdì pomeriggio dai giudici del Tar che hanno annullato la nomina della Soprintendente della Fondazione del Teatro lirico, Marcella Crivellenti. È prossima, a questo punto, la svolta nell'inchiesta scaturita dagli esposti contro quella nomina: il magistrato potrebbe chiuderla già nel giro di qualche settimana.
L'INCHIESTA Ieri mattina il sostituto procuratore Giangiacomo Pilia - titolare del fascicolo che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati del sindaco Massimo Zedda - ha acquisito i tre dispositivi firmati dal collegio della seconda sezione del Tribunale amministrativo, presieduto da Francesco Scano (a latere Tito Aru e Antonio Plaisant in qualità di estensore). Formalmente non esistono relazioni tra l'illegittimità amministrativa accertata in primo grado dai giudici di piazza del Carmine (la Fondazione del Teatro lirico, rappresentata dagli avvocati Filippo Lubrano e Umberto Cossu, potrebbe ancora presentare ricorso al Consiglio di Stato) e l'ipotesi di abuso d'ufficio: l'ha formulata la Procura nei confronti del sindaco. Il pm Pilia sembra avere intenzione di leggere attentamente i dispositivi che motivano l'accoglimento dei due ricorsi che hanno bocciato la Crivellenti: quelli di Angela Spocci (difesa dagli avvocati Andrea e Paolo Pubusa) e uno di Mauro Meli (assistito dai legali Annalisa Molinari e Gianmarco Tavolacci). C'è poi l'esposto di Giorgio Baggiani (difeso da Rosalia Maria Bizzarro) che riguardava, però, la propria revoca dal Consiglio di amministrazione dell'Ente.
I RILIEVI DEL TAR Le sentenze del Tar sottolineano, almeno in parte, l'illegittimità della procedura seguita, ma non sembrano entrare nel merito dei titoli posseduti dalla Crivellenti. Rimarcato, in ogni caso, un «deficit motivazionale», si legge che in sostanza il Cda del Lirico ha trasformato la scelta del Soprintendente «in una sorta di nomina del presidente legata a motivi di opportunità politico-amministrativa, tanto che lo stesso presidente (il sindaco Massimo Zedda, ndr ) si è infine assunto per intero la responsabilità della scelta, dichiarandosi espressamente consapevole delle perplessità espresse da tre consiglieri su sette partecipanti al voto». Ora la Procura potrebbe convocare gli ultimi testimoni, prima di chiudere l'inchiesta che vede indagato il primo cittadino, per sua stessa ammissione unico responsabile di quella scelta .
Francesco Pinna
L'associazione Casa dei diritti
«Ora la fondazione
trovi un nuovo capo
e rinunci al ricorso»
«Nel prendere atto delle decisioni del Tar, la Sovrintendenza sente di rassicurare personale, pubblico ed abbonati circa l'operatività del Teatro garantita regolarmente da dipendenti e organismi in seno alla carica. Pertanto al momento l'attività programmata e la vita del Teatro proseguono regolarmente e con continuità, secondo gli impegni già calendarizzati».
Detronizzata dopo la sentenza del Tar che ha stabilito che la sua nomina è stata illegittima, la sovrintendente della Fondazione del teatro lirico Marcella Crivellenti ha voluto rassicurare gli abbonati che in piena stagione lirica - con Franco Zeffirelli in arrivo per coordinare la regia de “I Pagliacci” - stavano ipotizzando il blocco dell'attività del teatro. Che non ci sarà.
CASA DEI DIRITTI Sulle sentenze pubblicate venerdì prende posizione anche l'associazione Casa dei diritti, che sollecita l'immediata nomina di un nuovo sovrintendente: «Anche sul Lirico avevamo ragione, come ha certificato il Tar», scrive Carlo Asili, presidente dell'associazione. «Ma è una magra soddisfazione perché, nel frattempo, si è perso tempo prezioso e i lavoratori rischiano di rimetterci le penne. Avere imposto la nomina di un sovrintendente privo delle competenze necessarie in uno dei momenti più bui e drammatici della storia del Lirico», aggiunge Asili, «è stato un atto di arroganza e di prepotenza che, al di là delle inevitabili conseguenze giudiziarie, non può non avere decisive ripercussioni politiche».
Casa dei Diritti chiede che il Consiglio comunale inviti il sindaco a convocare con la massima urgenza il Cda della Fondazione per mettere subito in atto le sentenze del Tar, procedendo alla nomina del nuovo sovrintendente («da individuarsi tra quanti hanno partecipato alla manifestazione d'interesse»).
La Fondazione, dal canto suo, rinunci all'impugnazione delle sentenze del Tar, evitando in tal modo di procrastinare questa imbarazzante vicenda e di perseverare nell'errore. In proposito, si richiamano i membri del Cda ad una precisa assunzione di responsabilità. Si chieda conto, da ultimo, dell'ingente somma uscita dalle casse della Fondazione per una nomina illegittima e si mettano in atto tutte le iniziative necessarie a recuperarla. In ballo c'è il posto di lavoro di centinaia di persone».