Mozione per la tutela del verde urbano pubblico e privato firmata dai consiglieri Giovanni Dore e Francesca Ghirra
COMUNE»LA CITTÀ VERDE
Giovanni Dore (Idv) Gli interventi di manutenzione devono essere attuati nel rispetto delle piante e delle condizioni ambientali in cui si sviluppano
di Stefano Ambu wCAGLIARI
Le proteste e le polemiche per gli alberi spariti al Terrapieno sono soltanto l'ultimo esempio. Ma ogni volta che, o per l'arrivo di un Papa o di una grande manifestazione sportiva, si tocca, si toglie o si sposta una pianta scoppia il finimondo. Lamentele anche quando si potano gli alberi e le chiome non sono più tonde, ma squadrate. O quando si deve rifare magari una piazza.Tutto questo perché? Perchè in città manca un vero e proprio regolamento del verde. Con tanto di diritti degli alberi. La proposta ora è diventata una mozione per la tutela del verde urbano pubblico e privato firmata dai consiglieri Giovanni Dore (Idv) e Francesca Ghirra (Sel). Regole a vantaggio degli "amici con i rami": se proprio si deve decidere di abbatterne uno se ne dovranno piantare almeno due. E la morte o lo spostamento non dovranno mai essere "leggeri". Dovranno invece essere l'extrema ratio, ovviamente tenendo conto delle esigenze del bilancio. Un regolamento ad hoc. Non che adesso si viva nella più totale anarchia. Ma il problema è che- spiegano nella mozione Dore e Ghirra- è che il regolamento edilizio vigente non definisce in maniera dettagliata adeguate forme di tutela. C'è già un esempio che si può seguire ed è quello, suggeriscono i due consiglieri, del regolamento del comune di Torino. Altre richieste: una mappatura pianta per pianta del patrimonio arboreo presente in città. E ancora: l'impegno a rivedere i progetti, anche di competenza dei privati, di risistemazione di aree a verde pubblico non ancora iniziati o completati, dando primaria rilevanza agli spazi naturali anziché magari alle pavimentazioni o ad altre opere edilizie eccessivamente invasive. Insomma, prima il verde e poi la pietra o il mattone. La mozione impegnerebbe, in caso di approvazione, sindaco e giunta anche ad accompagnare le nuove urbanizzazioni con dei progetti di messa a dimora del verde. "L'albero – spiega il documento firmato Dore-Ghirra – è legato a cicli biologici e il suo sviluppo è determinato dall'azione combinata di diverse variabili che nelle stesse aree urbane sono spesso fattori limitanti allo sviluppo. Pertanto la gestione e gli interventi di manutenzione devono essere attuati nel rispetto delle piante e in conformità alle condizioni ambientali in cui si sviluppano". La mozione è già stata inserita tra i punti all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio. Proteste per il Terrapieno: proprio mercoledì scorso è stato sistemato davanti agli alberi tagliati un nuovo striscione per dire no alla sparizione delle piante.