Il Pm Giangiacomo Pilia ha acquisito gli atti dei giudici amministrativi. Nell’inchiesta Zedda indagato per abuso d’ufficio
TEATRO »DOPO LA SENTENZA DEL TAR
di Giuseppe Centore wCAGLIARI
Chiusa, con due sconfitte nette, la partita al Tar, rimane aperto il fronte penale. Per il sindaco Zedda i tormenti della Fondazione Teatro Lirico sono ben lontani dall’essere terminati. L’inchiesta della Procura sulla nomina della stessa Crivellenti, affidata al Pm Giangiacomo Pilia, è in dirittura d’arrivo; ancora pochi giorni e si conosceranno le decisioni del pm, che ha già acquisito le sentenze del Tar sia per la parte che riguarda la scelta del soprintendente che per la revoca di Giorgio Baggiani, il consigliere del cda nominato dall’ex sindaco Floris il giorno prima del ballottaggio tra Zedda e Fantola e la cui nomina non è stata mai perfezionata da Zedda. Il sindaco è indagato per abuso d’ufficio; le sentenze del Tar dovrebbero fornire al magistrato ulteriori elementi per ponderare la sua decisione, ma non è detto che ci sia una automatica trasposizione del livello amministrativo a quello penale. Intanto l’attività del Teatro in teoria prosegue come da programma. Lo riporta anche una nota della soprintendenza, non firmata ma attribuibile alla stessa Crivellenti. «Nel prendere atto delle decisioni del TAR, la Sovrintendenza sente di rassicurare personale, pubblico ed abbonati circa l'operatività del Teatro garantita regolarmente da dipendenti e organismi in seno alla carica. Pertanto al momento l'attività programmata e la vita del Teatro proseguono regolarmente e con continuità, secondo gli impegni già calendarizzati». In pratica si ribadisce, tra le righe che solo la comunicazione formale, che avverrà nei prossimi giorni, libererà il posto oggi occupato da Marcella Crivellenti. Da ciò a prevedere che sin dalla settimana prossima i ricorrenti contro la nomina della Crivellenti (Angela Spocci e Mauro Meli) possano occuparne il posto ce ne vuole. E ciò per diversi ordini di motivi. Primo: il cda è privo del componente scelto dal ministero; il ritorno di Baggiani farebbe pendere la bilancia dentro al consiglio a favore degli “avversari” del sindaco, ma non è escluso che proprio alla prima occasione utile lo stesso sindaco risollevi il problema delle vicissitudini di Baggiani all’interno della Scuola Civica di Musica. Sarà una partita non breve dall’esito incerto. Secondo, per assurdo dopo aver riportato le lancette degli orologi al giorno prima della nomina della Crivellenti, con l’elenco di coloro che hanno manifestato la disponibilità sul tavolo, lo stesso cda potrebbe revocare quella lista, e nominare una altra persona esterna (difficilmente la stessa Crivellenti, ormai bruciata). Anche questa scelta però implica uno scontro nel consiglio. Terzo, sul futuro della Fondazione pendono le nuove disposizioni del dl “Valore Cultura” appena varate dal Parlamento che prevedono l’adeguamento degli statuti delle Fondazioni entro il 30 giugno 2014, alle seguenti disposizioni: un presidente-sindaco, un consiglio di indirizzo, composto dal presidente e dai membri designati da ciascuno dei fondatori pubblici e dai soci privati e soprattutto un sovrintendente, quale unico organo di gestione, nominato dal Ministro dei beni culturali e del turismo su proposta del consiglio di indirizzo; questi potrà essere coadiuvato da un direttore artistico e da un direttore amministrativo. Si torna al sovrintendente “romano”, pur su proposta. Forse non è un male.