Il positivo bilancio del presidente regionale della Fit, Montaldo, dopo il trionfo mondiale delle azzurre al Tc Cagliari
di Raimondo Angioni
CAGLIARI «Campionesse del mondo, campionesse del mondo». Con questo slogan le azzurre del tennis hanno celebrato a Monte Urpinu la quarta Fed Cup della storia. Eguagliato il record della Russia, anch’essa con quattro titoli in bacheca Grazie all’impresa compiuta a Cagliari il team diretto da Corrado Barazzutti (alla 30.ma panchina) dal secondo posto nel ranking di Fed Cup alle spalle della Repubblica Ceca potrebbe balzare al comando. La vittoria, pur contro un avversario con diverse assenze (ma Barazzutti ha rivendicato l’assoluto valore del successo) che ha trasformato in una bolgia il centrale del Tc Cagliari, ma soprattutto ha creato un norme entusiasmo a livello regionale, terra di uno scudetto maschile (con il Geovillage Olbia e di numerose formazioni in serie A, maschile e femminile) dove il tennis vanta più di diecimila praticanti suddivisi in centocinquanta circoli. Un boom di per sé, che ora “rischia” un ulteriore aumento di tesserati proprio grazier all’effetto traino dell’Italdonne, il primo a livello mondiale conseguito in Sardegna.E una puntuale conferma arriva dal n.1 del tennis sardo, Antonello Montaldo, agente marittimo della Tirrenia, 70 anni, la metà dei quali trascorsi alla guida della Fit regionale: «La finale di Fed Cup ha avuto un successo strepitoso, con un pubblico mai visto, neppure paragonabile agli altri incontri a livello maschile e femminile organizzati in altre parti d’’Italia. E se aggiungiamo una organizzazione perfetta, non possiamo non fare i complimenti ai sardi Angelo Binaghi, presidente della Fit, e Carlo Sciarra, responsabile dell’organizzazione degli eventi casalinghi diDavis e Fed Cup. Entrambi hanno creduto in questa scommessa e con il loro lavoro, insieme ai dirigenti del Tc Cagliari, sono riusciti nell’impresa di presentare uno spettacolo che difficilmente dimenticheremo”. «na finale mondiale _ ha continuato Montaldo _ che avrà risvolti positivi a livello turistico ma soprattutto sotto il profilo propagandistico e sportivo. Ho visto a Monte Urpinu centinaia di bambini a caccia di autografi ma anche attenti a gustarsi le partite, mai viste di questo livello tecnico. Saranno proprio questi tennisti in erba la nostra forza per un domani sempre più ricco di soddisfazioni». E a proposito di risultati, il presidente Montaldo si è soffermato sulla importante crescita in Sardegna, “dove _ ha concluso _ una trentina di bambini dal 1998 al 2004 sono pronti a decollare in campo nazionale. Siamo strapieni di ragazzini e anche grazie a queste manifestazioni anche da noi nasceranno dei campioncini. E’ poi allo studio, d’intesa con il Forte Village, una sorta di scuola di tennis sulla falsariga di quanto avviene ad Antalia in Turchia, dove contemporaneamente si organizzano diversi Futures. Sarebbe il modo migliore, sull’esempio di quanto visto con le azzurre contro la Russia, per avvicinare al nostro sport un numero sempre maggiore di praticanti».
LE CIFRE
Record di spettatori e una vetrina unica per Cagliari e dintorni
CAGLIARI
Venduti tutti i biglietti e gli abbonamenti. Non ci voleva molto a rendersene conto guardando gli spalti del campo centrale di Monte Urpinu nell'ultimo fine settimana, ma la conferma è arrivata ieri direttamente dalla Fit: 4999 spettatori sabato e 4999 domenica. E questo significa che, per quanto riguarda gli incassi, si è raggiunta la cifra indicata dal presidente della Fit Angelo Binaghi dopo i primi giorni di apertura dei botteghini: 300mila euro. «Cifre record- aveva detto il numero uno del tennis italiano- per manifestazioni sportive, ad eccezione del calcio». Costi? Non ci sono numeri ufficiali, ma sempre Binaghi aveva parlato di un'operazione intorno al milione di euro. Spiegando anche che le cifre dell'indotto garantiscono un ritorno sicuro. Per fare un esempio aveva citato gli Internazionali di Roma: per sette giorni nella Capitale si scatena un volume d'affari di 27 milioni. Una città coinvolta nell'accoglienza, con effetti a cascata sino a 40 chilometri: le strutture di Santa Margherita hanno ospitato la cena ufficiale e molti turisti-sportivi arrivati dalla Russia. A Cagliari la regia delle operazioni nelle strade dello shopping è stata affidata alla Camera di Commercio. Nel depliant delle manifestazioni collaterali erano indicate botteghe, negozi di abbigliamento, bar e locali e ristoranti. Puntando molto sugli ospiti: tanto è vero che le informazioni erano in italiano, inglese e russo. Ventotto televisioni straniere e mille presenze, tra stampa e altro, potenzialmente in grado di diffondere l'immagine della Sardegna e di Cagliari. La stessa Raisport, nella sua lunga diretta di sabato e domenica, si è soffermata anche sulle bellezze della città lontano da Monte Urpinu. Un impianto, quello del colle sopra Molentargius, che ora, con lo smontaggio delle tribune, tornerà a una capienza "normale". Ma che ha qualche speranza: dal ritorno della Coppa Davis, una possibilità non esclusa dallo stesso Binaghi con tanto di ragionamenti sul calendario, alla realizzazione di campi al coperto. Il Comune ha già messo nel piano triennale delle opere pubbliche 300mila euro. Stefano Ambu