Costi di gestione alti e impianto da riammodernare: c'è un piano per rilanciarla
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Circa ottocentomila euro di debiti maturati in decenni, una struttura da riammodernare, tanti ex atleti della società da riaccogliere nella grande famiglia. La Rari Nantes, storica società, fra le migliori scuole nuoto, non sta attraversando un periodo facile. Sono passati i tempi di quando la struttura di viale Colombo non aveva concorrenti. Da tutta la provincia si andava nell'impianto di Su Siccu. Ora non è più così. Le piscine spuntano ogni giorno, gli iscritti alla Rari Nantes sono giocoforza molti meno rispetto al passato. Tra l'altro la struttura, anche se ben tenuta, è ormai datata. Avrebbe bisogno di una ristrutturazione.
LE SPESE Insomma, mantenere una realtà del genere non è facile: «Questa società è stata sempre gestita da appassionati che sono cresciuti qua e hanno ricevuto tanto - spiega il presidente Marco Isola - il problema è che i debiti si sono accumulati negli anni. Nei decenni scorsi c'erano delle spese che di fatto venivano ignorate, mentre oggi Abbanoa ed Equitalia ci chiedono fino all'ultimo euro, arretrati compresi. Costi che se fossero stati affrontati in tempo si sarebbero potuti gestire, ora invece sono un problema». Mantenere i conti in regola, dunque, è un'impresa: «Basti pensare che una squadra under, composta da quindici ragazzi che pagano 50 euro a testa, frutta 750 euro. Solo 600 sono per l'allenatore, poi ci sono l'attrezzatura, le trasferte, i costi di gestione e tante altre cose».
LA PISCINA ALL'APERTO Un esempio tipico di quanto costa la Rari Nantes è la gestione della piscina scoperta. L'anno scorso è rimasta chiusa per qualche mese, quest'anno, appena conclusa l'estate, lo stesso. Ma fino a un po' di tempo fa non era così. Una struttura di grande livello, che ha bisogno di essere riscaldata e pulita costantemente. E che arriva a costare circa 800 euro al giorno.
LA GRANDE FAMIGLIA Il segreto della Rari Nantes, che tutt'ora conta circa mille iscritti, è la gestione portata avanti con passione degli atleti storici, che hanno il cuore rossoblù. Uno di questi è Raimondo Pinna: «Capisco sia necessaria una spesa oculata, ma stiamo attenti ai tagli. Non bisogna mai dimenticarsi che qua si fa sport». Un problema è la concessione troppo breve dell'area da parte del Comune. Servirebbe di almeno 15, magari 20 anni: «Solo in questo modo - prosegue - riusciremmo a proporre un piano pluriennale, e soprattutto a essere credibili con le banche».
LA NOVITÀ I prossimi giorni si terrà una riunione, dove Italo Meloni, docente universitario e storico atleta della Rari Nantes, esporrà quello che lui definisce un “piano di rilancio” da portare avanti insieme: «Bisogna riammodernare le strutture, dalle piscine agli spogliatoi - spiega Meloni - e poi è necessario reperire più soci, soprattutto gli ex atleti della società, perché la Rari Nantes è una grande famiglia e tanta gente che dovrebbe essere qui al nostro fianco ora non c'è». La squadra di pallanuoto è in serie A2, anche nuoto e sincronizzato danno belle soddisfazioni. Ma per Meloni c'è anche altro: «L'aspetto agonistico è importante, si gareggia sempre per vincere, ma l'obiettivo deve essere sempre quello di coinvolgere e far crescere i giovani grazie a questi meravigliosi sport». Un piano appoggiato fortemente da Mariano Cannas: «Questo posto deve tornare ad essere una gioia per i giovani, così come lo era per noi».
Piercarlo Cicero