PROSPETTIVE. La ricetta del presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò
 

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Lo ha detto nei giorni scorsi il presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò intervenendo all'incontro con il suo omologo regionale e i capi delle Federazioni sportive: «Nello sport moderno è indispensabile la cultura d'impresa». Ergo, i tempi in cui le società si reggevano sul volontariato e grazie all'impegno di personaggi eroici meglio se ammanigliati con la politica sono finiti. Servono manager con preparazione specifica
«Oggi con la mappatura degli impianti sardi abbiamo un quadro più preciso anche degli errori commessi in passato e da non ripetere», ha detto Malagò. «Abbiamo dato maggiori risorse alle regioni e crediamo che vadano utilizzate al meglio». È uno dei motivi della sua visita: «Voglio toccare la realtà locale e non mi interessa il colore degli amministratori che la governano, ma solo l'attenzione verso un mondo come quello sportivo che in questo momento è l'unico che può consentirci di uscire da una situazione anche economica difficile». Emblematico il caso Sant'Elia: «Una vicenda imbarazzante sotto tutti i punti di vista», attacca, «non sta a me giudicare responsabilità e colpe, ma Cagliari non si merita questa vetrina negativa. Credo che dobbiamo esportare l'immagine della Sardegna per altri motivi». Poi suggerisce: «Se si è sbagliato, si cominci da zero con un bel progetto. Sarebbe bello se nel nuovo Sant'Elia si potesse ospitare il palazzo delle Federazioni, e sosterrò questa iniziativa». Ma per quello bisognerà attraversare il canale, visto che la Regione ha promesso i propri locali di via Pessagno, all'angolo con via Rockefeller, proprio di fronte al palasport: «Cagliari ha bisogno di un impianto nuovo, per i grandi eventi», ha concluso Malagò».