Ieri è stato il giorno del Trekking Urbano: 400 persone alla scoperta di storie e leggende
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«Certo, la guerra ora non c'è e non si sentono gli aerei volare bassi, ma il rifugio, dentro, è esattamente come me lo descrive nonna. Aveva la mia stessa età, e quando suonava la sirena è qui che veniva a ripararsi con le altre bambine». I ricordi dell'anziana donna sono diventati testimonianza di storia per Benedetta, 10 anni appena, ora che ha potuto visitare il rifugio di via Don Bosco. Merito del Trekking Urbano, la manifestazione a metà fra cultura e ambiente che per tutta la giornata di ieri, in città, ha permesso ad almeno 400 persone di passeggiare per le vie e conoscere storia, leggende e dettagli paesaggistici mai notati prima (dati aggiornati alle 20, ma i tour sono andati avanti fino a mezzanotte).
Infaticabili e molto preparate le guide di Assoguide Cagliari, Culture Sardinia Tour, Sardegna Alternattiva, L'Isola che Vorrei, Trip Sardinia, Gruppo d'Intervento Giuridico, A.S.D. Scuola Nordic Fitness Cagliari, Centro Servizi Cultura Anfiteatro e Eureka Enterprise: con loro i turisti di qualsiasi nazionalità hanno potuto prendere parte al Trekking, e persino i sardi puristi, grazie all'opzione campidanese fra le lingue disponibili.
Sarà stato il costo esiguo (massimo 5 euro), o il desiderio di passeggiare fra le viuzze quasi pedonali, ma i luoghi più visitati si riconfermano anche quest'anno i quartieri storici, dove solo tra la mattina e il primo pomeriggio si sono registrate oltre 200 presenze; bene anche il percorso dell'Anfiteatro Romano che in un unico appuntamento mattutino è stato seguito da un'ottantina di persone: «In generale la manifestazione ha avuto molto successo - ha spiegato Alessandro Picciau di Culture Sardinia Tour - soprattutto tenuto conto che si è svolta in un giorno lavorativo».
Qualche nota stonata a dire il vero c'è stata, come l'annullamento del Trekking dei tre Colli proposto da Sardegna 360 Gradi per mancanza di un numero congruo, e qualche disguido fra l'Assoguide e il Comune sulla promozione del percorso aggiornato, «per cui abbiamo dovuto iniziare da Porta Cristina come da vecchio tour - ha fatto notare Sabrina Petruso - anziché da piazza Costituzione». Dettagli per il pubblico, particolarmente soddisfatto per l'iniziativa.
Su e giù per i colli, all'interno di cavità sotterranee o fra i lastricati dei centri storici, era impossibile trovare qualche differenza fra lo stupore dei turisti stranieri e quello di sardi e cagliaritani: per Mitchell Conway, americano di New York, «è incredibile come ad ogni angolo si aprano all'orizzonte panorami meravigliosi», mentre Antonella Adamo, cagliaritana, ha visitato per la prima volta la sua città, e dice che «l'ho guardata con occhi nuovi e l'ho trovata stupenda. Crediamo di conoscerla perché ci viviamo, ma così non è». Nessun dubbio sul valore dell'iniziativa: «Andrebbe ripetuta più volte», è il commento unanime. Tanto più che è costata alle casse del Comune appena 300 euro di adesione al progetto, finanziato ormai da dieci edizioni dal Comune di Siena, capofila dell'iniziativa.
Michela Seu