Rassegna Stampa

web Castedduonline.it

Vito Biolchini:"Cultura a Cagliari, giunta Zedda arrogante e carente"

Fonte: web Castedduonline.it
4 novembre 2013

 

Duro attacco del giornalista nel suo blog dopo il concerto saltato di Ranieri: "L'inadeguatezza dell'assessore Puggioni è solare, ma lo è ancora di più l'estraneità di questa amministrazione comunale ai bisogni della cultura e dello spettacolo in città"

Autore: Redazione Casteddu Online il 02/11/2013 14:01

Esplode nuovamente la polemica sulla Cultura a Cagliari. Dopo la pioggia di proteste per l'ennesimo concerto saltato, quellodi Massimo Ranieri, fa discutere la decisione della giunta Zedda di replicare alle accuse con una nota spedita soltanto al quotidiano Unione Sarda. Tema che ha portato i giornalista Vito Biolchini a un duro attacco nel suo blog (che potete vedere insieme a tutti i commenti al link http://www.vitobiolchini.it/2013/11/02/cultura-a-cagliari-il-disastro-non-e-certo-colpa-dellassessore-puggioni-adda-passa-a-nuttata/), nel quale contesta il modo di gestire in città questo delicato settore, che rischia di far perdere molti voti al cetrosinistra a Cagliari in vista delle prossime elezioni regionali. Vito Biolchini scrive: "Non c’era certo bisogno del caso Massimo Ranieri, con tanto di concerto saltato e spostato a Sassari (ma questo è solo il particolare meno significativo della vicenda) per capire che la gestione della cultura a Cagliari da parte di questa amministrazione di centrosinistra è quanto meno carente, per non dire disastrosa. I bandi per la gestione dei centri culturali sono stati clamorosamente snobbati (appena cinque proposte valide per tre spazi, altri due ignorati da tutti); solo La Vetreria di Pirri finora è stata assegnata con successo. I contributi 2013 ancora non solo non erogati, ma nemmeno ufficialmente assegnati dopo il pasticcio del nuovo regolamento che ha generato molti ricorsi (alla faccia dell’algoritmo e della commissione di esperti “esterni”); la stragrande maggioranza delle associazioni culturali che chiede una sede non ha avuto risposte e l’idea di mettere a bando alcuni spazi di una ex scuola di Pirri non convince le associazioni (che si sono fatte due conti in tasca e hanno scoperto che arrivare a spendere fino a 250 euro al mese per una stanza non è proprio il massimo, soprattutto quando i finanziamenti comunali sono evidentemente insufficienti). Sul caso dell’Arena Grandi Eventi di Sant’Elia si potrebbe stendere un velo pietoso, ma anche no, visto che l’amministrazione Zedda continua a vantarsi di immaginari successi in forza di argomentazioni che con la realtà e con la cultura hanno poco a che fare: a chi fa notare, dati alla mano, che l’arena è stata un flop si risponde che era necessario riavvicinare la città al quartiere di Sant’Elia: valido obiettivo urbanistico, ma che non maschera il fallimento della (peraltro costosissima) operazione (per i concerti estivi bastava e avanzava ridare ruolo allo spazio della Fiera e nessuno avrebbe avuto niente da ridire). Il Piano Comunale della Cultura, varato tra gli squilli di tromba, non vale nulla, non serve a nulla e non viene neanche rispettato da questa amministrazione che evidentemente naviga a vista, come la candidatura in extremis della città a Capitale europea della Cultura dimostra. Di fronte a tanto sfacelo oggi l’amministrazione Zedda si permette pure il lusso di fare la voce grossa dalle colonne dell’Unione Sarda con un intervento lunare sullo stato della cultura e dello spettacolo a Cagliari. L’arroganza sta diventando il tratto distintivo di questa giunta, incapace sia di ascoltare che di dare risposte agli operatori del settore. E infatti anche sul caso Ranieri l’amministrazione, invece che chiedere scusa e impegnarsi in silenzio per rimediare alla figuraccia, preferisce attaccare tutti, minacciare qualcuno e ringraziare platealmente non si sa bene chi, visto che le associazioni e i gruppi soddisfatti di questa politica culturale si contano sulle dita di una mano. Di concerti ne sono saltati sempre, non è questo il punto. L’aspetto sconcertante del caso Ranieri sta invece nell’atteggiamento dell’amministrazione comunale. Dopo aver ricevuto ampie rassicurazioni dall’assessore Enrica Puggioni sulla possibilità di poter tenere il concerto di Ranieri al Teatro Lirico o in alternativa al Palazzetto dello Sport, gli organizzatori hanno denunciato la sparizione della rappresentante della giunta nel momento in cui dagli uffici di via Sant’Alenixedda e del Comune si comunicava l’indisponibilità dei due spazi! Introvabili sia l’assessore che il sindaco! Silenzio totale e conseguente spostamento della data a Sassari! È questo l’aspetto gravissimo della vicenda a cui sia la Puggioni che Zedda non hanno saputo dare una risposta. Gli utili idioti in servizio permanente effettivo a difesa dell’indifendibile sputano il solito veleno on line accusando gli organizzatori di voler scaricare sull’amministrazione il flop della prevendita del concerto, e non sanno questi poveretti che in questi casi non si organizza un costoso servizio di pullman per consentire a chi ha già comprato il biglietto di andarsi a vedere lo spettacolo a 200 km di distanza, in questi casi si invocano generiche “questioni tecniche e organizzative” e la si chiude così… Ma d’altra parte gli utili idioti servono proprio a questo, a difendere con argomenti inverosimili e imbarazzanti ciò che difendibile non è, ad alimentare la confusione, da sempre nemica della buona politica. Dalla nota non firmata dell’amministrazione (e che quindi attribuiamo al sindaco Zedda) apprendiamo che ora il Comune cercherà in extremis una soluzione per consentire lo svolgimento del concerto di Massimo Ranieri al palazzetto dello sport di via Rockfeller: scelta saggia, speriamo non tardiva. Resta il fatto che di cultura e di spettacolo l’amministrazione Zedda continua a non capirne nulla. Confusione assoluta, nessuna reale progettualità, ignoranza totale dei meccanismi più elementari che regolano il settore, straordinaria capacità di negare l’evidenza e di rispondere a pera anche alle obiezioni più elementari, roboanti dichiarazioni che non trovano rispondenza nella realtà, arroganza nell’affrontare il confronto con gli operatori e che dimostra la consapevolezza di questi amministratori di non riuscire a raggiungere neppure uno degli obiettivi strategici sul fronte della cultura che erano alla base del patto con gli elettori. Per questo a mio avviso chiedere le dimissioni dell’assessore alla Cultura Enrica Puggioni non ha alcun senso. La sua inadeguatezza è solare, ma lo è ancor di più quella di chi dopo oltre due anni continua a far finta di nulla davanti a questi insuccessi. Perché l’assessore Puggioni è l’effetto della sostanziale e temo irreversibile estraneità di questa amministrazione e di questo centrosinistra cagliaritano ai temi della cultura e dello spettacolo, non la causa. E la nota dell’amministrazione Zedda, generosamente pubblicata oggi dall’Unione Sarda e così carica di pressapochismo e di arroganza e di argomenti fuori luogo, ne è la più evidente dimostrazione. Come diceva Eduardo, “adda passà ‘a nuttata”. Vito Biolchini -