IL CASO. L'attacco del capogruppo dell'opposizione Farris
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«Il sindaco e l'assessore Puggioni continuano a ribadire che non ci sarà più un regime monopolistico nella gestione degli spazi, ma sembra che purtroppo siano proprio loro a voler creare “monopoli”». Nell'acceso dibattito sulla cultura interviene anche il capogruppo Pdl in Consiglio comunale, Giuseppe Farris, che porta «un esempio concreto». Parla della gara per la gestione della Vetreria di Pirri, l'unica andata finora felicemente in porto, con l'assegnazione e la consegna del bellissimo spazio, proprio nei giorni scorsi, all'associazione Cada Die Teatro (in cordata con altre due più piccole). «È un capitolato curioso quello scritto per la Vetreria», prosegue Farris, «si richiede che il direttore artistico, il manager culturale, il responsabile amministrativo e quello della comunicazione abbiano la laurea. Mentre, ad esempio, la massima istituzione culturale e musicale della Sardegna, cioè l'Ente lirico, ha una sovrintendente non laureata».
Prosegue Farris, ribattendo punto per punto al comunicato «dell'amministrazione«, «decisamente vaga come firma, dato che dell'amministrazione faccio parte anch'io», che anche la questione relativa al fatto che «la cultura non si valuta sulla base del numero dei biglietti venduti è fuori luogo». Aggiunge: «Così si prendono in giro gli operatori e gli spettatori, con la maggior parte dei siti chiusi e i contributi ridotti all'osso, in cosa consisterebbe questo partenariato pubblico-privato di cui parlano?».
Ancora, si denuncia «la totale incuria di alcuni spazi di altissimo valore, uno per tutti il Castello di San Michele, dove da aprile scorso sono chiusi gli ascensori». Infine, i toni. «A leggere la nota pubblicata sull'Unione Sarda, emerge una reazione scomposta e un fare minaccioso, oltre che nessuna assunzione di responsabilità. Un'amministrazione dovrebbe tradurre le critiche in un tentativo di dialogo e di miglioramento, non in un attacco incontrollato».