Pirri
Il Museo Aquilegia cerca (ancora) casa. Dopo la scelta del Comune di riservare l'ex Vetreria di Pirri alla creazione di un polo teatrale, l'istituto di storia naturale è sempre in attesa di una sistemazione. «Una situazione paradossale», dice Paolo Stara, presidente del museo. Quando nel 2010 si trasferì nella sala Diamante dell'ex Vetreria “Aquilegia”, inaugurato nel febbraio del 2000, aveva già dovuto cambiare domicilio tre volte: l'Itis Giua di Assemini, il “Riva” e l'ex liceo Artistico di piazza Dettori le tappe del suo lungo peregrinare. «A Cagliari arrivammo per volontà di Emilio Floris - racconta Stara - che si dimostrò attento nei nostri confronti. Era il 2005». Proprio in quell'anno la Regione suggeriva di far rientrare Aquilegia all'interno del sistema museale del capoluogo, proposta che però rimase inattuata. «Successivamente, in Comune si preparò una delibera col medesimo intendimento ma il documento non riuscì neanche ad essere presentato in Giunta».
Con l'insediamento della nuova amministrazione comunale le cose non sono migliorate. Anzi: «È stata la Giunta Zedda a volere la nascita del centro teatrale. Al sindaco abbiamo mandato diverse lettere ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Per di più ci siamo sentiti dire da una funzionaria dell'assessorato alla Cultura che il nostro non è un museo ma una collezione. Adesso, però, spero vivamente, come d'altronde ci è stato promesso, che il Comune si adoperi per farci avere una nuova dimora. Inoltre mi aspetto un maggiore sostegno da parte dell'Università». Quello della “casa” non è solamente un problema logistico: «Senza una sede - afferma il direttore del museo Luigi Sanciu - non possiamo accedere ai finanziamenti. Da poco, ad esempio, abbiamo perso un bando da 200mila euro».
Giacomo Perra