DIETRO LE QUINTE. Tanti politici, manager e sportivi nelle aree-ospitalità
Chissà se qualcuno avrà rimpianto Maria Sharapova. Certo, Aleksandra Panova non può competere con la classe della regina siberiana. Magari, può sfidarla sul fascino. Ma le emozioni che ha regalato ai 5 mila del Centrale, impegnando fino allo spasimo Roberta Vinci, sono state degne delle grandi interpreti del tennis. Alle 11 le tribune del Centrale, quasi due ore prima della partita d'apertura, sono già piene di tifosi: colorati e rumorosi quelli russi, più formali e composti quelli italiani, la maggioranza cagliaritani. Per tutta la durata del primo match, i 200 russi in tribuna hanno festeggiato a ogni punto, al grido di «Sasha, Sasha», (diminutivo di Aleksandra) e sventolando le loro bandiere. A ogni punto della Vinci, invece, il pubblico tricolore faceva venire giù lo stadio. Le emozioni per il match della Vinci hanno messo a dura prova anche Flavia Pennetta, Karin Knapp e Francesca Schiavone, la grande esclusa, arrivata a sorpresa al Tennis Club ieri mattina. Sul 7-5, 5-2 per la Panova, con la partita nelle mani della russa, le tre azzurre hanno cominciato a incitare da vicino la tarantina. Come la biglia di un flipper, si spostavano da una parte all'altra del Centrale per seguire la Vinci a ogni cambio di campo: dall'angolo, gridavano «Adesso Robi», «Non è finita», e poi urla e pugno al cielo per festeggiare ogni punto. Sono state decisive.
Ma la prima giornata della finale, al di là dell'aspetto puramente tecnico, va in archivio anche per la passerella nelle tribune e nelle aree “riservate”, prese d'assalto prima e dopo i match, così come gli spazi degli sponsor, dalla Bnl (presente con il suo capo area Massimo Consalvi) alla Regione. Dalla tribuna presidenziale (con Angelo Binaghi, il presidente internazionale Ricci Bitti, poi Pietrangeli, la Pericoli, il presidente del Coni Malagò, l'ex presidente della Giunta Soru e i parlamentari Cicu e Paolo Fadda), all'area del Forte Village, dove hanno pasteggiato e chiacchierato il sindaco Zedda, l'ex Authority portuale Massidda, manager e sportivi.
Mauro Madeddu
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