Commercianti soddisfatti: «Giusto puntare su iniziative internazionali»
Vedi tutte le 2 foto
Tennis, shopping, cibo e sole. Il pacchetto promozionale offerto dalla città durante il fine settimana della finale di Fed Cup di tennis mette d'accordo tutti: turisti, commercianti, ristoratori e istituzioni. Il meglio del tennis mondiale non arriva in Sardegna tutti i giorni e Cagliari si è preparata al meglio per accoglierlo. Lo dimostrano i ristoranti pieni e le vie dello shopping affollate in un sabato di novembre.
I grandi appuntamenti sportivi possono diventare la vetrina privilegiata di una città che nutre grandi ambizioni turistiche e ogni giorno fa i conti (in positivo) con i turisti arrivati per cielo e per mare. Il desiderio è condiviso da tutti. «L'evento organizzato dalla federazione tennistica non ha avuto soltanto una straordinaria capacità attrattiva - dice Davide Collu, delegato per il turismo di Confindustria Sardegna -, ma ha permesso di promuovere il nome di Cagliari e della Sardegna in tutto il mondo come mai in passato. Se vogliamo creare, oltre l'estate, altre stagioni del turismo, dobbiamo lavorare su appuntamenti di caratura internazionale. Gli unici a catalizzare flussi importanti di turisti, pronti a dormire, mangiare e acquistare in città».
LA CAMERA DI COMMERCIO La Camera di Commercio, in questi giorni, ha fatto la sua parte organizzando un corposo piano di marketing con una serie di eventi a corollario delle partite al Tennis club di Monte Urpinu. I turisti sono stati intercettati direttamente alla zona arrivi dell'aeroporto e per loro è stata preparata una brochure (scritta in Italiano, inglese e cirillico), una sorta di invito per un tour tra le migliori attrattive della città. Il programma ha coinvolto arte, cultura, artigianato, moda ed enogastronomia: hanno aderito all'iniziativa ventuno negozi di abbigliamento, trentatrè ristoranti, nove locali notturni, undici artigiani e quindici cantine del sud dell'Isola. Un sorso di vino tra un acquisto e l'altro, ma non solo. Aperitivi, pranzi e cene all'insegna dei prodotti made in Sardegna.
COMMERCIANTI SODDISFATTI I clienti hanno apprezzato e il sorriso dei commercianti fa sperare ancora di più. «L'iniziativa è stata sicuramente positiva - è l'opinione di Simone Desogus, responsabile del punto vendita Ruggeri di via Alghero - per noi il binomio vino-abbigliamento è stato un esperimento ben riuscito, da riproporre sicuramente in altre occasioni, ma in date certe e programmate con anticipo. Servono iniziative come queste per smuovere il settore del commercio che non può affidarsi soltanto alla clientela locale».
«È un format che ha dimostrato di funzionare - conferma Donatella Soro, titolare del negozio di abbigliamento Donne Concept Store - ma che ha grandi margini di miglioramento. È un servizio in più e siamo pronti a riproporlo con piacere in futuro».
GLI ARTIGIANI AL BASTIONE Nella splendida cornice del Bastione di Santa Croce, nel quartiere di Castello, è stato allestito anche un piccolo borgo medioevale dove undici botteghe artigiane hanno esposto ceramiche, coltelli, gioielli, abiti e tappeti rigorosamente “made in Sardegna”. «La via è quella giusta - aggiunge Stefania Ariu, una tra le artiste presenti - saper attirare clientela medio alta con iniziative importanti ha potenzialità tutte ancora da sfruttare. I nostri clienti ci raccontano che tornano a Cagliari più volte all'anno per assistere a un concerto o uno spettacolo. Se offrissimo loro con largo anticipo un calendario di eventi ne guadagnerebbe l'accoglienza».
I CROCERISTI Nelle strade del centro, ieri, agli appassionati di tennis si sono aggiunti anche cento passeggeri vip arrivati con il veliero trialbero Sea cloud II e i tremila crocieristi sbarcati alle 8 della mattina dalla nave Norwegian Jade e risaliti a bordo alle 16. «Sono otto ore di permanenza da sfruttare al meglio, senza sprecare neanche un minuto - dice Antonello Pilloni, presidente della Cantine Santadi -, la nostra azienda esporta più del 50% del prodotto oltre confine, nessuno sa meglio di noi quanto è importante conquistare il mercato estero. Già dal primo passo in banchina il turista deve essere informato su tutto ciò che lo aspetta in città. Serve un percorso diretto che conduca ogni crocerista verso i servizi. Abbigliamento, cibo, artigianato: tutto deve essere a portata di mano. E se il prodotto assaggiato in Sardegna piace, è automatico volerlo ricercare nel proprio paese».
NO AL MORDI E FUGGI Secondo altri operatori, tuttavia, le grandi opportunità di crescita possono arrivare da un turismo che non si basi sul mordi e fuggi, ma su un'offerta articolata e valida. «I più recenti studi di settore confermano che il crocierista ha una capacità di spesa limitata rispetto al turista convenzionale - spiega Collu -, l'Isola e il suo capoluogo devono ricercare sempre più occasioni di sviluppo. Dobbiamo accattivare i clienti con nuove offerte, manifestazioni importanti che aumentino il giro d'affari anche nei mesi meno turistici. La città, la Sardegna è pronta, e chi non lo è, lo sarà presto». Gli imprenditori hanno fiutato il business. La finale di Fed Cup è stata il primo passo, nella speranza che al porto di Cagliari approdi Luna Rossa e con essa il circo della America's Cup.
Luca Mascia