Il presidente nazionale della Fit, Binaghi: «Organizzazione ottima e pubblico meraviglioso, meritiamo altre chance»
Sono orgoglioso della mia città e della mia regione. Abbiamo battuto in primo luogo i diffidenti, che si sono dovuti ricredere Abbiamo dimostrato che la nostra isola ci sa fare
di Raimondo Angioni
CAGLIARI Il cagliaritano Angelo Binaghi non sta più nella pelle. Dopo aver portato, sempre vittorioso, più volte la Coppa Davis nel suo circolo di Monte Urpinu, il presidente nazionale della Federazione italiana tennis ha centrato il successo più bello della sua decennale carriera. «Aver conquistato la vittoria nella finale mondiale di Fed Cup _ ha esordito Binaghi _ è un motivo di grande soddisfazione per tutti gli addetti ai lavori, ma specialmente chi ha creduto in questa scommessa. Le parole del presidente del Coni Malagò (che ha seguito l’impresa delle azzurre nella tribuna autorità a fianco dell’ingegnere cagliaritano) mi riempiono di orgoglio. Una scommessa vinta alla grande, nonostante la diffidenza iniziale dell’Itf. Ma tutti per fortuna si sono ricreduti e sono certo che altre manifestazioni del genere possano essere ospitate in Sardegna, e a Cagliari» «Le nostre ragazze sono state meravigliose _ ha proseguito Angelo Binaghi _ ma non avevo dubbi. Aver vinto per la quarta volta negli ultimi anni la Fed Cup significa che il nostro movimento è sempre in crescita. Il successo nei confronti della Russia porterà nuova linfa allo sport italiano, e in particolare al tennis. Una finale mondiale che ha avuto il sostegno finanziario dell’amministrazione regionale che credo oggi possa dire di aver fatto uno dei migliori investimenti nello sport che siano stati mai fatti in Sardegna». «Ho visto un pubblico meraviglioso _ ha continuato il presidente della Federtennis, già giocatore e dirigente del circolo di Monte Urpinu a fianco del padre Roberto e dello zio Gigi, anche loro tennisti di valore negli anni 60 e 70 – un pubblico straordinario, forse anche troppo composto. Sono orgoglioso della mia città e della mia regione che ben meriterebbero altri appuntamenti di questo livello anche in altri sport». Angelo Binaghi ha chiuso la sua galoppata vincente ritornando sull’aspetto tecnico di “una squadra _ le sue parole _ che non conosce limiti. A fianco di un impareggiabile Corrado Barazzutti cambiano le ragazze, ma resta l’entusiasmo e la bravura di un gruppo che, posso dirlo, ha fatto la storia del tennis e dell’intero sport italiano. Onore dunque a Sara Errani, Roberta Vinci, Flavia Pennetta, Karin Knapp che hanno trionfato in questi giorni a Cagliari, ma non dobbiamo dimenticarci di tutte le altre giocatrici che ci hanno accompagnato in questa meravigliosa avventura, in primo luogo Francesca Schiavone e Mara Santangelo, con le quali abbiamo condiviso le pagine più belle di uno sport che ritengo tra i più belli, più seguiti e più affascinanti del mondo».