Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I sepolcri dei nobili sono intoccabili: l’ha stabilito il Tar

Fonte: La Nuova Sardegna
31 ottobre 2013


CAGLIARI Le concessioni sulle cappelle di famiglia rilasciate fino al 1975 in base a regio decreto del 1892 non possono essere revocate e il Comune non può impedire che all’interno vengano realizzati nuovi loculi così come non è legittimo vietare la cessione di diritti di sepoltura nelle strutture antiche. L’ha stabilito la seconda sezione del Tar - estensore Tito Aru - accogliendo in buona parte i ricorsi presentati da quarantotto famiglie cagliaritane. In base alla sentenza, viene annullata in parte la delibera di approvazione del nuovo regolamento di polizia mortuaria approvata il 15 febbraio 2005. La vicenda è semplice per quanto complessa nei suoi aspetti giuridici. Col nuovo regolamento il Comune aveva imposto alle famiglie proprietarie di cappelle nei cimiteri di Bonaria, San Michele e Pirri di rinnovare le vecchie concessioni con criteri modificati, limitandone la validità a cinquant’anni. Fra l’altro, i proprietari non avrebbero più potuto ampliare gli spazi per le sepolture, che dovevano restare invariati. Da qui la pioggia di ricorsi al Tar da parte di rappresentanti ed eredi di famiglie blasonate come i Birocchi, i Sanjust, gli Asquer, i Garzia, i Manca di Nissa, i Dore, gli Spinas, i Valle, i Cao, i Cocco Ortu, i Pani e molti altri che non intendevano accettare imposizioni considerate illegittime su un diritto che a suo tempo era stato concesso senza alcun limite di tempo. I legali incaricati - gli avvocati Edoardo Enrico Spinas, Roberto Uras e Giorgia Pani hanno sostenuto fra l’altro, in linea con il consiglio di stato, che le concessioni «mantengono il carattere di perpetuità e salvo diverse valutazioni legislative allo stato non esistenti, non possono essere incise unilateralmente da provvedimenti dell’amministrazione comunale volti in particollare a comprimerne l’estensione temporale». Quindi nessun regolamento comunale può cambiare la situazione e revocare la concessione: chi ha una cappella antica conserverà il diritto. (m.l)