Rassegna Stampa

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Al Poetto il rudere dell'ex Nettuno: stop cemento, resta l'ecomostro

Fonte: web Castedduonline.it
28 ottobre 2013


Il vecchio ristorante a due passi dal mare aveva tutte le autorizzazioni per essere ricostruito, ma gli ambientalisti avvertono: sarebbe un'inutile colata di cemento sul litorale


Autore: Redazione Casteddu Online il 27/10/2013 02:30


 


Stop al cemento nel lungomare Poetto. I lavori di ristrutturazione e ampliamento nell’edificio dell’ex ristorante Nettuno sono ancora bloccati. L’intervento autorizzato da Comune e Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici  lo scorso giugno aveva provocato la dura reazioni delle associazioni ambientaliste che avevano chiesto l’intervento della Procura attraverso il Corpo Forestale. A tutt’oggi nulla è cambiato e la struttura di viale Poetto, angolo via Vulcano, posizionata a meno di trecento metri dal mare, è ancora  un rudere. Dopo l’avvio del cantiere,  l’edificio è stata riportato ai pilastri originali e ripulito, in attesa dell’intervento di ristrutturazione totale che prevede un ampliamento di volumetrie di circa il 30 per cento e la realizzazione di una sopra elevazione. Il cartellone affisso su una tavola di legno all’ingresso  di quello che resta dell’immobile  invita all’acquisto  dei locali commerciali  o parti di esso  frazionabili con alcune immagini virtuali davvero accattivanti che mostrano un nuovo palazzetto  abbellito e  ristrutturato, su due livelli, dipinto di bianco con una bellissima terrazza all’aperto e una vetrata con vista sul mare. Il progetto ha ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie da parte di Edilizia privata del Comune di Cagliari e dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, ma ha scatenato la protesta degli ambientalisti che avevano chiesto la verifica da parte del direttore della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, Maria Assunta Lorrai, perché non rispetta i vincoli imposti dal piano paesaggistico regionale.

Della vicenda si era occupata anche la Procura della Repubblica che aveva  incaricato il Corpo Forestale a compiere gli accertamenti del caso.” Non conosciamo i motivi del blocco dei lavori – dice Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’Intervento Giuridico – dopo la nostra segnalazione non abbiamo ricevuto risposte dagli enti preposti. L’intervento non risulterebbe abusivo perché il nulla osta è stato concesso grazie al famoso  piano per l’edilizia, il Piano casa, attraverso la legge regionale n. 4/2009 giudicato anticostituzionale dallo stato italiano L’intervento ricade in  “zona B – residenziale” del piano urbanistico comunale (P.U.C.), quindi non tutelata con il vincolo di conservazione integrale (art. 2, comma 1°, lettera a, della legge regionale n. 23/1993), ma è sottoposto al vincolo paesaggistico”. Il cartello di inizio lavori indicava, con una scritta verde  realizzata  con un  pennarello, come committente  la Fruttital mentre il progetto portava la  firma dall’ingegner  Luca Andreoni, per la  Frem Group e la direzione dei lavori era stata affidata ad Eleonora Rogato. Di quelle indicazioni ora resta ben poco.”Se l’intervento non sarà bocciato – spiega Deliperi – si tratterebbe di un precedente molto pericoloso anche in previsione di quello che dovrebbe essere il nuovo Piano Paesaggistico annunciato in queste ore da Cappellacci. Noi continueremo a salvaguardare ed a tutelare il territorio ed il paesaggio nel rispetto delle norme. Non possono bastare due-righe-due di parere favorevole con la dicitura “l’intervento non comporta sostanziali modifiche e non risulta lesivo delle caratteristiche di interesse paesaggistico di cui alla parte Terza del D. Lgs. 42/2004”. Qualcuno dovrà spiegare com’è che si è arrivati a poter rilasciare le autorizzazioni.  Occorrerà tenere alta la guardia per evitare una nuova colata di cemento”.