Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Elia, addio ai fondi del porticciolo

Fonte: L'Unione Sarda
11 dicembre 2008

A fine anno Cagliari perderà 2 dei 7 milioni. Lo strano legame con il museo Betile

Progetto bloccato da due anni. La Regione: c'è uno spiraglio

La Regione ha chiesto un cambio di destinazione d'uso dell'area del porto che varrebbe anche per il nuovo museo.
Il progetto definitivo è stato approvato due anni fa - novembre 2006 - dalla Giunta comunale. Ma, nonostante un annuncio di via libera da parte della Regione il 10 maggio 2007, il porticciolo della piccola pesca di Sant'Elia è ancora bloccato. È per questo che il Comune perderà due dei 7,4 milioni di euro a disposizione per l'opera.
CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO L'ultimo ostacolo, tra i tanti, è di qualche mese fa: la richiesta della Regione di cambio di destinazione d'uso dell'area dove dovrà sorgere la struttura portuale: da “S 3” (zone dove è consentita la realizzazione di impianti pubblici di carattere sportivo, ricreativo, culturale e sociale, oltre le infrastrutture di viabilità e di parcheggio) a “G” (edifici, attrezzature ed impianti, pubblici e privati, riservati a servizi di interesse generale, quali strutture per l'istruzione secondaria, superiore ed universitaria, i beni culturali, la sanità, lo sport e le attività ricreative...). Un passaggio solo apparentemente tecnico tecnico-urbanistico. Che in realtà potrebbe celare altri obiettivi.
IL PORTICCIOLO E IL BETILE L'area, urbanisticamente, è la stessa dove dovrebbe sorgere il museo Betile che, per essere realizzato, avrebbe bisogno, tra l'altro, proprio di una variante urbanistica. Prevista, peraltro, nell'Accordo di programma su Sant'Elia e il Campus universitario siglata quest'estate da Emilio Floris e Renato Soru e successivamente non ratificata dal Consiglio comunale.
Secondo un'interpretazione dei vertici degli uffici tecnici comunali, la richiesta di variazione di destinazione d'uso dell'area del nuovo porticciolo sarebbe in realtà finalizzata ad ottenerla per il Betile. Un escamotage, insomma, per bypassare il no all'Accordo di programma. Il fatto è che l'area, anche se cambiasse sigla, rimarrebbe comunale a meno che l'amministrazione Floris non la cedesse, come previsto allo stesso accordo.
REDICONTO ENTRO IL 2008 Sta di fatto che i finanziamenti (misura 4.7 del Por Sardegna 2000-2006, attrezzature porti da pesca), la cui spesa andrebbe rendicontata entro fine anno, andranno persi. A meno che non vengano salvati dalla delibera (62/32) “salvaprogetti” approvata dalla Giunta regionale il 14 novembre scorso o da un'altra delibera, licenziata nell'ultima riunione dell'esecutivo (68/40 del 3 dicembre) che consente, per rientrare nel Patto di stabilità, di contabilizzare come incassate somme assegnate e non materialmente erogate.
REGIONE OTTIMISTA Sarà possibile recuperare i fondi? I funzionari comunali dell'area gestione del territorio non hanno alcuna certezza. Qualche speranza arriva dalla Regione. Roberto Doneddu, dirigente del servizio Pesca dell'assessorato regionale all'Agricoltura, che gestisce la misura del Por è ottimista: «C'è un impegno forte della Giunta regionale per recuperare i fondi e stiamo cercando di capire qual è la strada migliore. Potremmo ricorrere alla delibera “Salva progetti Por” o trovare fonti finanziarie alternative. Entro Natale», aggiunge, «termineremo la ricognizione sulle opere pubbliche da realizzare e sapremo dare certezze in più ai Comuni».
IL PROGETTO Il porticciolo disegnato dai tecnici Comunali ospiterà 127 barche, avrà un rimessaggio e due aree operative dove i pescatori potranno lavorare e vendere il pesce.
FABIO MANCA

11/12/2008