Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Is Arenas, stadio perfetto»

Fonte: L'Unione Sarda
22 ottobre 2013


«Se si applicano le norme rigorosamente si finisce per chiudere metà degli stadi»
 

Achille Serra: la legge va interpretata con intelligenza
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«Ho visto tanti stadi, e Is Arenas è decisamente uno dei migliori. È un vero peccato saperlo chiuso, ma al presidente del Cagliari calcio lo avevo detto subito, con grande amarezza, la prima volta che sono venuto a fare il sopralluogo a Quartu: lo faccia altrove». Achille Serra, responsabile della Lega calcio per gli impianti e la sicurezza, ha di nuovo parlato della vicenda che ha portato la squadra rossoblù a peregrinare per giocare le partite casalinghe. «Non fatemi intervenire sul Sant'Elia», ha aggiunto Serra, «perché siete riusciti miracolosamente a riaprirlo, e non aggiungo altro, ma Is Arenas è realmente uno degli stadi più belli del Paese. Si dirà: sono state applicate le leggi, e va benissimo, ma io sono convinto, e l'ho sempre fatto nel corso della mia lunga esperienza professionale, che le norme vadano interpretate, con intelligenza, le cose vanno viste volta per volta, altrimenti basterebbero dei robot per prendere le decisioni, e non ci sarebbe bisogno di un'infinità di riunioni, incontri, commissioni». Aggiunge ancora l'ex prefetto di Roma: «A Firenze abbiamo fatto di tutto per far cadere le barriere, si è lavorato in deroga, e ci siamo riusciti, grazie anche alla disponibilità e all'apertura da parte di tutte le autorità coinvolte». Insomma, fa intendere chiaramente Serra, che a Is Arenas è successo esattamente il contrario. Era il 13 marzo scorso quando, rientrando nella capitale dopo la trasferta di due giorni in terra sarda, Serra disse: «Se io fossi Cellino andrei a fare lo stadio da un'altra parte». Era atterrato per compiere una missione che si è rivelata impossibile: consentire l'accesso almeno agli abbonati, cinquemila persone circa. Poi si sa com'è andata.
Ieri il supervisore della Lega è intervenuto a “Radio Anch'io Sport”, su Radio Uno. «All'interno degli stadi oggi c'è poca violenza, la tifoseria ha capito che avrebbe danneggiato la squadra e non ci sono stati più gravi episodi di violenza. Stadi senza barriere? Sono favorevole ma ci vuole anche apertura mentale». In sostanza, «non ci sono situazioni rischiose in Italia, se si va a cavillare ce ne sono. Is Arenas, per esempio, era uno stadio molto buono ma lì c'è stato un voler punteggiare ogni singolo momento delle norme, se si applicano le norme in modo pedissequo si finisce per chiudere metà degli stadi in Italia».
Serra ha seguito da vicino la vicenda del Sant'Elia assieme a Carlo Longhi, ex arbitro e oggi delegato della Lega. «Io e Serra siamo andati a fare la verifica, c'è stata la fattiva collaborazione del Comune, del Cagliari e della Lega», racconta Longhi. «Il problema è che per far giocare una squadra in uno stadio la commissione provinciale o comunale di vigilanza si deve esprimere sulle condizioni di sicurezza e queste condizioni sono dettate dalle norme Coni e da altre norme». Alla fine è arrivato il via libera, col Sant'Elia che si è messo in luce anche per l'ottimo terreno di gioco. «Era da più di un anno che non si giocava su quel campo e ci sono persone molto brave nel creare questi manti erbosi», dice ancora Longhi, «io sono favorevole ai terreni in erba naturale, in alcuni casi quelli in erba artificiale hanno dei vantaggi ma quello di Cagliari è un terreno in erba naturale molto bello». (cr. co.)