Il presidente del Tribunale Francesco Sette prende posizione sull'invasione di fascicoli
«Non siamo in ritardo per colpa nostra, il Comune non ci sta seguendo abbastanza». Sull'emergenza delle cancellerie invase dei faldoni con gli arredi provenienti dalle sezioni distaccate (dopo la chiusura delle sedi di Carbonia, Iglesias e Sanluri) prende posizione il presidente del Tribunale Francesco Sette: «Una delle ragioni per cui siamo ancora in questa situazione è che i lavori procedono a rilento, ma non per colpa nostra». La spiegazione: «Purtroppo come tutti gli uffici giudiziari, non disponiamo direttamente di somme da destinare agli interventi di manutenzione o a lavori di muratura. Ci dobbiamo rivolgere ai Comuni che vengono poi rimborsati dal Ministero della Giustizia».
IL COMUNE NEL MIRINO In causa viene chiamato proprio il municipio di Cagliari, al quale «da tempo» è stata segnalata la necessità di effettuare dei «lavori in certe zone del palazzo di giustizia; interventi utili per allargarci», sottolinea Sette. Una relazione in cui vengono evidenziati tutti i problemi legati alla riduzione degli spazi all'interno degli uffici è stata redatta dai rappresentanti sindacali per la sicurezza dei lavoratori (Rls), preoccupati per la situazione, proprio due giorni fa. Che lo spazio non sarebbe stato sufficiente a contenere documenti e arredi delle sedi dismesse si sapeva da tempo.
SEIMILA CAUSE Il presidente del Tribunale ipotizzava 6mila cause in arrivo dalle sedi distaccate, ma in realtà non ci sono numeri certi sul volume dei faldoni trasferiti. «L'unica cosa buona e ben fatta dal Comune è stata la realizzazione di due nuove aule per le udienze penali, ricavate nel locale prima adibito a biblioteca», dice ancora Sette.
GLI INTERVENTI RICHIESTI Altri interventi richiesti, «invece, sono ancora in attesa di esecuzione». L'elenco è lungo: si ipotizza di chiudere una zona del cortile interno per poterla utilizzare come archivio o come uffici; servono poi interventi vicino all'aula sette, al primo piano, dove c'è un ex archivio sottoutilizzato. In questo modo si ricaverebbero altre aule. E ancora: «Devono essere tinteggiati due locali prima occupati dagli uffici dell'Agenzia delle Entrate. E serve anche la rete internet». Locali molto ampi che attualmente «non possono essere utilizzati come cancellerie perché ancora privi di collegamento on line. E il Comune ancora non ha provveduto perché non ha i soldi». Le richieste di intervento sono partite «molto prima dell'estate, e decise l'inverno scorso dalla Commissione manutenzione», ricorda il presidente Sette. «Sede in cui si è scelto di mantenere tutti gli uffici all'interno del palazzo, onde evitare maggiori disagi».
IL CARICO DI LAVORO Anche il carico di lavoro in arrivo non è indifferente: 2.998 affari contenziosi, oltre a 2.646 affari di volontaria giurisdizione. Ma «le cause saranno smaltite più velocemente di prima». Il presidente è fiducioso: «A mio parere, nel giro di poco tempo ci sarà una situazione preferibile a quella che c'era prima. Nelle sezioni distaccate, purtroppo, per mancanza di personale, le cause andavano avanti ma raramente arrivavano a sentenza».
Veronica Nedrini