Ennesima riunione fiume: la commissione di vigilanza rinvia ancora il via libera
Aperte tutte le ipotesi, ma ora le possibilità aumentano
Non si può dire che non ci stiano provando. Ma anche ieri dieci ore di riunione della commissione comunale di vigilanza non sono bastate: la decisione sulla riapertura del Sant'Elia per la sfida del Cagliari contro il Catania è stata rinviata nuovamente. Questa volta il verdetto è atteso per questa mattina. Nonostante il tira e molla infinito, le notizie che filtrano dalla quasi impenetrabile cortina che come di consueto avvolge i lavori dell'organo municipale sono positive. C'è ancora la speranza che quella contro l'Inter sia stata veramente l'ultima partita a Trieste.
GIORNATA DI SOPRALLUOGHI Ieri è stata - finalmente - giornata di sopralluoghi. Il primo ad arrivare al Sant'Elia è stato l'ispettore della Lega Calcio Carlo Longhi. L'ex arbitro ha visitato l'impianto e ha visto un cantiere decisamente avanzato rispetto all'ultima visita di due settimane fa. A fine mattinata erano attesi nello stadio anche i componenti della commissione, ma l'appuntamento è stato prima rinviato nel pomeriggio e poi posticipato fino alle 21. Quando il gruppo guidato da Massimo Zedda è entrato nell'impianto dall'ingresso dei Distinti. All'uscita, nessuno si è sbilanciato. Bisogna prima “chiudere” il verbale, il più importante e delicato che abbia mai riguardato lo stadio cagliaritano.
LE IPOTESI IN CAMPO Rimangono in ballo tutte le ipotesi. Cagliari-Catania potrebbe essere giocata sabato alle 18 o domenica alle 15. L'impianto di illuminazione non avrebbe dato problemi durante il sopralluogo, quindi potrebbe essere possibile anche una partita in notturna. Ma non sono state scartate definitivamente neanche le carte delle porte chiuse e della ennesima, odiosa trasferta a Trieste.
ECCO CHE COSA MANCA A preoccupare è ancora lo stato d'avanzamento del cantiere. Gli spogliatoi, che il Comune in questi giorni dava ormai per conclusi, non sono ancora in grado di poter ospitare delle squadre di Serie A. Nei locali riservati agli arbitri mancano le porte. I servizi igienici, quelli sì, ci sono e sono stati installati da poco. Le stanze dall'antidoping hanno gli stessi problemi, che però potrebbero essere risolti con poco sforzo in poco tempo. Di fronte alla Curva Sud, dove verranno costruiti gli spalti Dalmine, le strutture di metallo sono state ammassate sulla pista d'atletica. Difficile che vengano montate entro sabato o domenica. Come è difficile che possano rimanere lì durante una partita di campionato. Sarebbe già pronto il piano per spostare una parte delle impalcature e sistemarle in maniera che non diano fastidio.
Nessun problema - questa è la notizia positiva - nei settori che dovrebbero essere interessati da una riapertura dello stadio per 5mila spettatori. Come è noto i piani prevedono che i tifosi vengano ospitati in parte (circa 2mila) nella Tribuna centrale e in parte (i restanti 3mila) nella Curva Nord.
LE PROBABILITÀ Ma quante possibilità ci sono di rivedere giocatori e appassionati di calcio al Sant'Elia? Tra i componenti della commissione nessuno parla. Nessuno dice quali siano i problemi che hanno impedito, per ora, di concedere l'agibilità allo stadio. Non si sbilancia neanche il prefetto Achille Serra, delegato per gli impianti sportivi della Lega Calcio, che ieri a tarda sera da Roma confermava le «impressioni positive», pur rimandando tutto alla fatidica chiusura del verbale di oggi.
TRASPARENZA A Cagliari, alla faccia della trasparenza, tutti stanno zitti. La commissione comunale si è ormai riunita quattro volte, senza mai chiarire cosa manchi allo stadio per poter ospitare i tifosi. Il primo incontro è del 23 settembre: al termine venne evidenziata la necessità di «alcuni approfondimenti formali e sostanziali». Il secondo è di giovedì scorso: quasi nove ore di riunione per decidere, alla fine, che servivano «integrazioni documentali», evidentemente non ritenute indispensabili due settimane prima.
Lunedì sera la maratona (dieci ore) è terminata con un rinvio. La Lega calcio, per fortuna, attende: la scadenza per comunicare il cambio di campo sarebbe stata lunedì. Ma lo spiraglio che resta aperto, anche dopo il sopralluogo di ieri, ha fatto sì che la tolleranza, già stiracchiata abbondantemente, sia stata prolungata ancora di 24 ore.
Michele Ruffi