Ieri riunione fiume della commissione comunale di vigilanza: oggi il vertice decisivo
Il piano: si gioca domenica alle 15 con 5mila spettatori
La giornata più lunga del Sant'Elia si gioca quasi tutta in viale San Vincenzo, negli uffici dell'assessorato allo Sport. È qui che la commissione comunale di vigilanza ha esaminato le carte necessarie per concedere l'agibilità. Una riunione iniziata con il sole ancora alto e conclusa col buio. Alla fine della giornata però filtra ancora ottimismo: non c'è l'ufficialità, ma le possibilità di vedere l'impianto riaperto, per la partita contro il Catania, ci sono e si spera vengano confermate oggi.
IL RINVIO A DOMENICA Però è ormai quasi certo un cambio di programma: l'appuntamento potrebbe essere domenica alle 15 e non più in anticipo sabato alle 18. La garanzia dovrebbe arrivare questa mattina.
In teoria il Cagliari avrebbe dovuto comunicare alla Lega calcio il cambio di campo entro ieri. È possibile che in caso di notizie positive - definitive - nelle prossime ore, si faccia uno strappo alle regole. Da Roma fanno sapere che se dovesse arrivare il via libera dal Municipio, gli ispettori federali potrebbero fare un nuovo sopralluogo in città per verificare le condizioni del cantiere. Sarebbe l'ex arbitro Carlo Longhi, questa volta senza il prefetto Achille Serra, a mettere il sigillo sul ritorno a casa dei rossoblù. La visita potrebbe essere fatta insieme alla commissione, che ieri ha deciso di rimanere chiusa negli uffici dell'assessorato a esaminare le carte.
RIUNIONE FIUME Ma cosa è successo durante una riunione durata più di dieci ore? L'incontro, iniziato alle 15.30, è stato tutt'altro che sereno. La commissione ha esaminato i documenti depositati dal Comune: in mezzo al faldone, anche le oltre 900 pagine consegnate dal Cagliari giovedì scorso, poche ore dopo la richiesta di «integrazioni». Un lavoro lungo e certosino durante il quale non sono mancate le spaccature, anche profonde, tra i componenti. Una fazione avrebbe voluto chiudere la partita concedendo immediatamente l'agibilità per i 5000 spettatori. L'altra invece premeva per rinviare ancora la decisione, aspettando magari la conclusione dei lavori e la pronuncia della commissione provinciale sulla capienza definitiva di 16mila spettatori.
TIFOSI IN ANSIA L'incontro è andato avanti, mentre fuori, in viale San Vincenzo, si sono radunati diversi tifosi. Nessun problema di ordine pubblico, anche se le mosse sono state seguite passo per passo dalle forze dell'ordine. A tarda sera (dopo le 23) ha preso corpo l'ipotesi di un ok alla riapertura del Sant'Elia, non più sabato alle 18, ma domenica alle 15.
ORE DECISIVE I commissari, con il sindaco Massimo Zedda e l'assessore allo Sport Enrica Puggioni (insieme a loro il dirigente del servizio Lavori pubblici e i rappresentanti di vigili del fuoco, polizia municipale e Asl) non si sono spostati da viale San Vincenzo. Inizialmente era stato preventivato un sopralluogo durante la serata di ieri. Ma i piani sono stati rivisti in corsa, mentre davanti allo stadio, dalle 15, si erano già dati appuntamento decine di supporters rossoblù. Gli stessi che ieri sera hanno visto lo stadio illuminato a giorno dai riflettori. L'obiettivo era simulare un appuntamento in notturna, come quello inizialmente previsto contro il Catania, appunto.
SISTEMA DI ILLLUMINAZIONE I controlli non sono stati fatti dalla commissione, rimasta in assessorato, ma da alcuni tecnici. Sotto osservazione, il grado di illuminazione delle vie di fuga. E forse proprio durante quest'ultima verifica ha preso quota l'ipotesi di un sì alla riapertura condizionato allo spostamento della partita a domenica pomeriggio. Ma le poche informazioni certe che riguardano il Sant'Elia arrivano attraverso un alone di mistero che ormai ha avvolto da giorni il destino dello stadio.
ALONE DI MISTERO La commissione comunale si è già riunita tre volte, senza mai chiarire cosa manchi allo stadio per poter ospitare i tifosi. Il primo incontro è del 23 settembre: al termine venne evidenziata la necessità di «alcuni approfondimenti formali e sostanziali». Il secondo è di giovedì scorso: quasi nove ore di riunione per decidere, alla fine, che servivano «integrazioni documentali», evidentemente non ritenute indispensabili due settimane prima. Anche la commissione provinciale, guidata dalla Prefettura, ha fatto un'identica richiesta venerdì scorso, quando è stata chiamata a decidere se concedere o meno l'agibilità per 16mila spettatori.
Michele Ruffi