Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Divide il sacrificio dei pini e oggi l'abbraccio ai tronchi

Fonte: L'Unione Sarda
14 ottobre 2013

TERRAPIENO. Gli alberi che saranno abbattuti ora salgono a sette

 


Stamattina si abbracciano gli alberi. Sarà questo gesto, icona dell'affetto e della solidarietà, a rappresentare il dissenso degli abitanti di Villanova (e non solo) contro l'eliminazione di alcuni pini del Terrapieno fronte via San Saturnino: appuntamento è per questa mattina dalle 10.30. La protesta sta coinvolgendo molti abitanti del quartiere e divide l'opinione pubblica tra chi contesta a prescindere l'intervento del Comune e chi, invece, predica prudenza nell'interesse della messa in sicurezza della zona.
IL METODO Ma al di là delle questioni di merito quello che viene maggiormente criticato è il metodo perché «è mancato il coinvolgimento dei residenti», spiega Gianfranco Carboni, ex presidente di Circoscrizione 1. Intanto dal Comune l'assessore ai Lavori pubblici, Luisa Anna Marras conferma che «i pini verranno reimpiantati in numero superiore a quelli asportati in questi giorni. Saranno 7 e non più 5».
LA PROTESTA  Come spesso accade sono i social network a ospitare il malessere delle persone. In molti si sono schierati a difesa delle piante, considerate un patrimonio della città, e altrettanti hanno ribadito la possibilità di intervenire per mettere in sicurezza il muro senza abbattere i pini. «La mobilitazione ha ottenuto un primo risultato», sottolinea il regista Enrico Pau, «il Comune si è preso il tempo per valutare la situazione ed è una cosa positiva». Incassato il successo, però, il tenore della protesta non cambia anche perché alcune piante sono già state rimosse e «ci vuole molto tempo per ricostruire la bellezza», sottolinea Pau. Poi, precisa: «Un po' di tempo in più per riflettere sarebbe stato necessario. La situazione è stata semplificata e forse non è stata tenuta nella dovuta considerazione l'importanza delle piante». Pia Brancadori, residente di Villanova, parla di «decisione improvvida presa su un progetto vecchio e senza consultare i residenti». Gianfranco Carboni sottolinea la «necessità che ci sia maggiore coerenza tra tante persone che prima protestavano per le piante». Poi, attacca: «Tutta la partecipazione annunciata non è stata messa in atto». Sulla stessa linea Adele Piras: «Contestiamo il modo con cui viene fatto l'intervento. Da anni abbiamo chiesto la messa in sicurezza del muro e a potatura delle piante che è stata fatta soltanto una volta». Inoltre, c'è la convinzione che «l'intervento sia fattibile in un altro modo», sottolinea Adele Piras, abitante del rione, «diversi pareri tecnici supportano questa nostra certezza. Questo metodo è inqualificabile e ci auguriamo che qualcuno del Comune ci riceva anche perché abbiamo portato una petizione al sindaco».
PRUDENZA  Nel dibattito ci sono anche delle posizioni più prudenti relativamente all'intervento di abbattimento degli alberi. Elisabetta Lobina, architetto, ribadisce che «questi lavori sono fatti per rimettere in sicurezza il muro che a causa della spinta delle radici, ha perso le sue caratteristiche strutturali». Dunque il punto cardine riguarda l'incolumità delle persone: «Un aspetto che esula da qualsiasi tipo di argomentazione», sottolinea Lobina, «è normale che dispiaccia vedere degli alberi tagliati ma prima di tutto bisogna verificare la sicurezza».
L'ASSESSORE Il progetto risale al 2008 e dunque un'altra amministrazione comunale. Ora, però, tocca a Luisa Anna Marras chiarire i motivi dell'intervento che «tiene conto oltre che della messa in sicurezza di quel tratto di Terrapieno, dell'obbligo di esecuzione delle opere nel pieno rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e tutela l'incolumità dei lavoratori«. La messa in sicurezza dell'area è una cosa che «non si può rimandare oltre visto l'approssimarsi dell'inverno», spiega l'assessore, «i tecnici hanno segnalato il peggioramento della stabilità del muro di contenimento».
Matteo Sau