Polemiche a Cagliari per l'abbattimento di otto alberi presenti nella "passeggiata" del Terrapieno. L'amministrazione interviene a causa di un muro pericolante: "Il tipo di vegetazione è incompatibile". Proteste dei cittadini, il caso arriva in Consiglio comunale.

CAGLIARI - Questa volta non si è incatenato nessuno, ma dopo l’esperienza del passato che ha visto tre jacarande di via Dante lasciare spazio a una rotatoria, il termometro delle polemiche sul verde a Cagliari tende sempre a salire. Il caso è scoppiato ieri in via San Saturnino e oggi è arrivato sui banchi del Consiglio comunale: il Comune ha avviato i lavori di demolizione di un muro di sostegno del Terrapieno giustificati da evidenti segni di cedimento che, in caso di crollo, potrebbero generare pericolo all’incolumità delle persone. Ma ciò comporterà lo sradicamento di alcuni alberi piantati a ridosso.

L'intervento è previsto dal dicembre 2011, deciso da una delibera della Giunta comunale che ha approvato una spesa di 312 mila euro. Sta di fatto che ieri diversi residenti della zona hanno gridato allo scandalo (verranno abbattuti in totale cinque Pini, tre Phytolaccha e uno Schinus Molle) e, tempo un giorno, la vicenda è arrivata a Palazzo Bacaredda soprattutto per la mancanza di preavviso. Dalla maggioranza Francesca Ghirra(Sel) ha chiesto chiarezza e sottolineato che “una maggiore comunicazione alla cittadinanza di quanto sta avvenendo sarebbe stata necessaria e avrebbe evitato alcuni dei disagi che si stanno verificando nel quartiere”.

Dalla Giunta ha replicato l’assessore ai Lavori Pubblici, Luisa Anna Marras, che ha spiegato l’urgente necessità di demolire il muro: “La decisione è stata presa durante una conferenza di servizi, la vegetazione attuale è incompatibile con il luogo e siamo costretti a rimuovere gli alberi che verranno prima sistemati nel vivaio di Corongiu poi collocati in altre aree della città”.