I rossoblù iniziano a pagare dazio dopo mesi di spostamenti e partite giocate sempre fuori casa Domani si riunisce la commissione lavori pubblici del Comune. Sant’Elia verso l’apertura ridotta
CAGLIARI
Un Cagliari esausto e frastornato. Con 7 punti in una classifica arida, che forse ha poco senso guardare, ma dà l’idea di quanto sia complicato allenarsi ad Asseminello e giocare a mille chilometri dal Golfo degli Angeli. La squadra di Lopez ingoia amaro da troppo tempo. E paga dazio: lo sport professionistico esige ritmi e continuità di alto profilo. Per un po’ – lo conferma il miracolo dello scorso campionato: undicesimi – tutto fila liscio o quasi. Poi, l’incantesimo si spezza. Quattro titolari infortunati, senza tifosi, il via vai con una valanga di ore trascorse tra aereo e albergo, allenamenti spezzettati, incontri ad alzo zero (Milan, Fiorentina, Inter, Udinese); temi che spiegano i 4 punti nelle ultime cinque gare. Da qui a parlare di crisi ce ne vuole. Ma la fatica gioca brutti scherzi. Lopez è acuto, il gruppo solido: per ripartire ci vuole lo stadio di casa. Lo sfogo del patron. «Il Cagliari è solo, non gioca più per nessuno. Io stesso non sono potuto andare a Udine per tenere la candela accesa e far così lavorare gli operai anche di notte. Ho spaccato il televisore, già avevo intuito l'andazzo prima che segnasse l'Udinese. Ma se il Cagliari non ha motivo di esistere, chiudiamo tutto e non se ne parla più». Massimo Cellino sbotta così. Al netto di qualsiasi intemperanza la questione stadio è da brivido. Adesso, pare che giocare con 5mila spettatori col Catania – sabato 19 ottobre alle 18 – sia cosa fatta. Domani – convocata dall’assessore Enrica Puggioni – si riunisce la Commissione comunale lavori pubblici. Dopodomani è previsto l’incontrod egli esperti e delle autorità guidati dal vice prefetto Carolina Bellantoni nella Commissione provinciale di vigilanza. La prima discplina fino a 4.999 accessi, la seconda consente l’agibilità per sedicimila posti. Nel fine settimana e lunedì sono attesi sopralluoghi e ispezioni al Sant’Elia. Allo stadio intanto si corre. Squadre di operai marciano 24 ore su 24. Il comune ha ultimato il restyling degli spogliatoi, tolto il tabellone elettronico e procede nella tribuna centrale e stampa. Inoltre, sono stati installati tra primo e secondo anello i bagni sospesi. Il Cagliari ha ultimato l’allestimento di curva Nord (4.400 seggiolini) e Distinti (circa 7.000), posato i tornelli ed è al lavoro su curva Sud, impiantistica e locali vari. La sensazione è che per il derby delle isole di giochi con la capienza ridotta. Cellino contrario. Intanto, il Centro di coordinamento dei tifosi ha scritto una lettera di fuoco al sindaco Zedda. Tra campo e stadio. Oggi la squadra si ritrova ad Assemini. Assenti i nazionali Astori, Ibraimi e Pinilla), con Cossu e Pisano da valutare, Lopez recupera Conti e attende notizie sull’infortunio di Ekdal. Intanto sul web la tifoseria si interroga sulla terza panca di fila per Marco Sau. Mario Frongia