Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La fabbrica torna a essere un luogo di produzione

Fonte: La Nuova Sardegna
9 ottobre 2013

Il progetto 
 

 
 
 
 
 



CAGLIARI C’è anche un film documentario sulla Manifattura tabacchi di Cagliari che nella seconda metà dell’Ottocento dopo il semplice trinciato per pipa e il tabacco da fiuto cominciò a produrre il richiestissimo sigaro toscano e i fatturati per anni andarono tutti in crescita. Su internet a cura di studiosi e giornalisti è raccontata la storia della Manifattura, che impiegava soprattutto personale femminile, aveva orari di lavoro “moderni”, otto ore e mezzo, retribuzioni adeguate che generarono rapidamente il mito della Manifattura dove la manodopera femminile non era sottopagata come in altre realtà industriali della Sardegna e della penisola. Le operaie erano dipendenti statali, anche se il lavoro sul piano formale era a giornata, nei fatti la riconferma andava avanti negli anni senza interruzioni. Alla fine degli anni Novanta la produzione è finita, per qualche anno la fabbrica è rimasta ai Monopoli di Stato, poi è stata cartolarizzata e in seguito a una segnalazione della Camera del lavoro di Cagliari cominciò una battaglia condotta dai parlamentari sardi perché venisse rispettato l’articolo 14 dello Statuto sardo, legge di rango costituzionale, il quale recita che i beni dello Stato una volta dismessi da questo devono passare nella proprietà della Regione. Lo Statuto lo prevede, lo Stato spesso lo dimentica e la battaglia per riavere la Manifattura venduta a una società della penisola è stata lunga e serrata. Soltanto nel 2006 la Manifattura è entrata nella disponibilità della Regione e da questo momento è cominciato il dibattito su cosa farne. Scelta la destinazione e conclusa la ristrutturazione si affaccia il problema più delicato: la gestione. La struttura è di proprietà della Regione ma altri enti hanno chiesto e ottenuto (e non poteva essere diversamente) di partecipare alla costruzione della fabbrica della creatività.