ACCORDO»ULTIMO LOTTO
L’assessore alla Cultura Sergio Milia firma il contratto del progetto aggiuntivo che completa la “fabbrica della creatività”
di Alessandra Sallemi wCAGLIARI Ultimo lotto di lavori per la Manifattura tabacchi: il 18 settembre è stato firmato il contratto per finire la ristrutturazione e consegnare alla città 24 mila ettari di sale, locali di servizio, impianti tecnici, scaloni, soppalchi. L’ultimo lotto serve per rifare le facciate, «bisogna ridare rango al prospetto esterno», spiega Antonio Conti direttore generale dell’assessorato regionale ai Beni culturali. Non era previsto nel primo progetto (7 milioni di euro divisi in due lotti), ma non se ne poteva fare a meno: «Nel 2012 la giunta Cappellacci ha approvato il finanziamento aggiuntivo di tre milioni di euro lordi – dice ancora Conti – e nel luglio scorso ha deliberato sul progetto elaborato in nove mesi circa. Gli interni sono fatti e finiti, liberati di tutte le costruzioni che nel tempo sono state aggiunte dentro la stessa fabbrica, ristrutturati interamente e restituiti al loro disegno originale». Lasciare la facciata esterna e i muri dei cortili nelle condizioni in cui si trovano adesso faceva a pugni con la destinazione finale immaginata fin dal primo momento per la Manifattura: fabbrica della creatività, culla di produzioni artistiche, sede di mostre permanenti e temporanee. All’ingresso della Manifattura c’è un tavolone che spiega quali sono gli ambienti del prossimo e ultimo cantiere. La prima corte, che si apre su viale Regina Margherita, in cui verrà rifatto il prospetto. Nella seconda corte bisogna mettere mano a prospetto e anche al pavimento, lo stesso nelle corti tre e quattro. Che cosa si farà di questo immenso spazio è già deciso: un atelier per la facoltà di Architettura, ambienti per artigiani dei tessuti, dell’oro, della ceramica, poi la cineteca regionale, la biblioteca della Regione e anche la mostra permanente di tutte le opere d’arte di cui la Regione è proprietaria. Altra attività che troverà spazio alla Manifattura: il cineporto. Sotto la guida dei tecnici del Teatro lirico qui si allestiranno gli ambienti utili agli operatori del cinema, con uffici e botteghe per i molti artigiani necessari all’ambientazione di film e documentari. Una piccola Cinecittà locale che ha ottenuto un finanziamento a parte di un milione di euro. Conti spiega che ci vorranno almeno sei mesi per finire la struttura, l’incertezza della conclusione dipende solo dalle condizioni metereologiche. Ma c’è un altro aspetto che dovrà essere curato in questo tempo di attesa: l’organizzazione della gestione di una struttura che è un condominio neppure dei più semplici visto che la proprietà resta alla Regione con tre assessorati in gioco (Beni culturali, Enti locali e Turismo), poi il Comune, l’Università, la Camera di commercio. Si cercherà anche il contatto con le banche: non per chiedere soldi ma per invitarle a esporre in questi ambienti le opere d’arte di loro proprietà. Come dovrà essere assicurata la gestione è il tema fondamentale perché la Manifattura non coli a picco nel giro di due anni. «L’idea è di cominciare a incontrarsi – dice ancora l’ingegner Conti – e di stabilire chi deve fare che cosa, con criteri chiari e condivisi. Vorremmo lasciare un documento ben avviato perché non si debba perdere troppo tempo. Non ci sfugge che probabilmente non vedremo il lavoro finito perché l’anno prossimo ci sono le elezioni». Pensata da Soru, ricostruita da Cappellacci, la Manifattura prenderà vita sotto qualcun altro.