Fed Cup, ecco come la città risponde alla sfida mondiale
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di Enrico Pilia
Lo dicono in coro, lo ripetono forte e chiaro: «Abbiamo fatto sistema». Traduzione semplice: evento mondiale? La città risponde. Concretamente, superando diffidenze e barriere che nessuno vede ma che sono molto visibili. Il grande tennis a novembre? I commercianti ci sono, il Comune spalanca le sue porte, dall'aeroporto alla città turistica tutti improvvisamente riaprono quella serranda che si abbassa meccanicamente alla fine di agosto. E provano a proporre Cagliari e le sue bellezze anche in autunno. Magari col sole.
Il salone della Camera di Commercio benedice l'alleanza fra sport, commercio e turismo. I padroni di casa erano diversi, ieri: Giancarlo Deidda, presidente dei commercianti, ma anche Angelo Binaghi, numero uno di Federtennis, l'uomo che ha voluto e portato la finale mondiale di tennis (femminile) a Cagliari. Con loro, Regione, Comune, il manager del turismo e quello della Camera, Luca Camurri da due mesi a Cagliari e felice di “esordire” con la prova-Fed Cup.
Se Binaghi ha dato numeri impressionanti legati alla finale - quasi 3800 abbonamenti venduti, 300 mila euro di incasso, centinaia di presenze non locali, pochissimi posti ancora da assegnare, si va verso il “sold out” - il “sistema” ha prodotto un piano di accoglienza: si promuove il territorio del Sud Sardegna, si regala alle tante dirette tv un'immagine nuova della città, si collaudano alleanze in una stagione abitualmente morta.
IL PROGETTO La Camera di commercio, l'assessorato al Turismo della Regione, quello del Comune, la Federazione tennis e il Forte Village (una delle massime espressioni turistiche del mondo): attorno a un tavolo, hanno creato un piano di accoglienza. Eccolo: ci sarà un desk della Federtennis per quasi una settimana (fino al 2 novembre) all'aeroporto; nei ristoranti della città, ci sarà un menù (scontato) legato all'evento; nei bar storici ci sarà l'aperitivo sardo, in previsione dei tour che giornalisti e appassionati di tennis faranno nei giorni della sfida; i commercianti del centro realizzeranno vetrine “Fed Cup” colorando i negozi con gadget legati all'evento; gli organizzatori dei giri turistici in città faranno prezzi scontati a chi visiterà Cagliari per la coppa; nei negozi dove si commercia moda e oreficeria sarda, ci saranno degustazioni di vini sardi fino a sabato 2 novembre; infine, saranno allestite delle vere botteghe artigiane nel Bastione di Santa Croce con produzione sul posto. È già in circolazione una cartina della città e della provincia con tutto quello che c'è da sapere sulla vita diurna e notturna. Grande accoglienza sarà data ai giornalisti, in arrivo da diverse parti del mondo e megafoni reali del luogo d'arrivo: tour della città fra negozi, luoghi di interesse storico e cucina, tanto materiale informativo su Cagliari.
L'OCCASIONE Binaghi è stato chiaro: «Sul campo saremo in 5 mila, ma ci vedranno in Cina, Giappone, India e in tutta l'Africa, saranno mille le presenze “continentali”, non sprechiamo questa occasione». Con lui, Deidda: «Stagione salvata dagli stranieri, con la Fed Cup collaudiamo una nuova proposta». L'esame, per tutti, sta arrivando.