Alle primarie di via Meilogu ieri protesta con il pranzo al sacco in giardino
La denuncia dei genitori: «Mensa impresentabile»
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Is Mirrionis, ore 13, ieri mattina. Nella scuola primaria di via Meilogu riecheggia il suono dell'ultima campanella. È il segnale che i duecento bambini che frequentano l'istituto devono lasciare le aule per trasferirsi nella sala mensa. Tutto normale? Non proprio. Un gruppo di mamme e papà invade a sorpresa il cortile scolastico e si accalca all'ingresso mettendo in difficoltà i bidelli. Insieme a loro giornalisti e fotografi.
TOPI E SCARAFAGGI Cosa succede? «Semplice», dicono in coro i genitori, «oggi i nostri figli non ci devono andare in mensa perché ci sono le blatte e anche escrementi di topo. Ieri hanno visto gli scarafaggi e una maestra lo ha confermato, per cui fateli uscire. Il pranzo glielo abbiamo portato noi da casa». Pane e prosciutto. «Lo consumeranno in giardino». Detto, fatto. I bambini escono, agguantano il panino e lo divorano seduti su un muretto. Intorno a loro la desolazione. La scuola è in condizioni pietose. Un cantiere aperto con l'erba che non viene tagliata da chissà quanto tempo e rifiuti ovunque. Il giardino sporco è routine, il vero problema è un altro. Le blatte e i topi spaventano, specialmente se accostate al cibo.
GENITORI PREOCCUPATI La preoccupazione è forte, la rabbia anche. Le mamme ingaggiano una battaglia verbale con il personale scolastico. Un docente che si presenta come «il responsabile» assicura che le segnalazioni agli organi competenti sono state fatte. «Bene. Ma allora perché la mensa non viene chiusa?», tuona la portavoce dei genitori, Daniela Virdis, «finché non sarà fatta chiarezza, i nostri figli mangeranno in giardino». «Abbiamo scattato foto con il cellulare, sono già stati allertati i Nas», riferisce Claudia Cardia, un'altra mamma, «la mensa dev'essere chiusa e sanificata, solo dopo potrà riaprire». Dello stesso avviso Michela Colombu, madre di un alunno di 9 anni. «Pretendiamo che sia fatta la disinfestazione». «In mensa mia figlia non la mando più», rincara la dose Michele Lai, un papà, «perché ci sono blatte, escrementi di topo, ragnatele e frigoriferi sporchi».
LE PROTESTE Non è tutto. «Ogni volta che accompagno la bambina a scuola lei mi dice «babbo, comprami le salviette» perché nei bagni manca la carta igienica. Chiediamo solo sicurezza e igiene, niente di più». Preoccupate e arrabbiate anche Caterina Atzori, una nonna, e Sabrina Sossich, 28 anni, mamma di un bimbo di 6. A dare man forte ai genitori ci hanno pensato il consigliere comunale Gianni Chessa (Udc) e il portavoce del comitato di quartiere, Silvio Pinna. La calma è tornata solo alle 14, quando in via Meilogu si è materializzata la preside, Giuseppina Miceli, in carica da un mese. «La protesta mi sembra esagerata», ha detto, «abbiamo già fatto tutte le segnalazioni del caso. La Asl verificherà la situazione. Non possiamo chiudere noi la mensa perché non ci compete».
Paolo Loche