RASSEGNE. L'ex Kraftwerk tra i protagonisti del Karel Music Expo a Cagliari
Con Karl Bartos è ancora l'età d'oro dell'elettronica
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Nell'anno del punk e della disco, i Kraftwerk guardavano al futuro attraversando il mondo della musica con l'album “Trans Europe Express”, lavoro seminale che pose le basi per altre sonorità e altre idee: influenzò la new wave, diede vita all'elettropop, determinò lo sviluppo tecnologico del rock a venire, sedusse gente come Brian Eno, David Bowie, Lou Reed, colpì l'immaginazione dei rapper, ipotizzò quelle che oggi chiamiamo techno e house. Tra i macchinisti di quel fantastico e avveniristico treno, c'era Karl Bartos che, nel fine settimana, ha fatto tappa a Cagliari per il Karel Music Expo allestito da Vox Day, trasformando il Teatro Civico in un vagone passeggeri sul quale per novanta minuti ha preso posto un pubblico numeroso e di tutte le età. Circondato da un armamentario tecnologico fatto di computer, synth e batteria elettronica, sostenuto da due compagni viaggio, Mathias Black e Robert Baumanns, anche loro muniti di identico set, il percussionista e cantante, ha lasciato scorrere la sua musica su un doppio binario, passando dal periodo Kraftwerk ai giorni nostri, con i brani contenuti nel nuovo cd “Off the records” e nel precedente “Comunication”, e avvolgendo il tutto con immagini vintage di vario genere che venivano proiettate su tre grandi schermi sistemati alle spalle del gruppo (bellissime, quelle che rimandavano al ciclismo, sport di gruppo e allo stesso tempo individuale, metafora del lavoro del gruppo di Dusseldorf).
Dal glorioso passato, non potevano mancare brani come “Numbers” e “Computer world”, “Pocket calculator” e, naturalmente, “Trans Europe Express”, il cui passaggio è salutato da lunghi applausi e accompagnato da ricordi appartenenti ad anni di straordinari cambiamenti sonori.
Ma ad avvolgere la propria esibizione di immagini, non è stato solo Bartos, anche la violoncellista Christine Owman e i Doryan Gray, sono ricorsi a una parte visual, sebbene di natura differente. L'artista svedese, ha puntato su vecchi filmati in bianco e nero da accostare a una musica di matrice folk ora intima ora distorta, mentre la band di Davide Catinari, ha scelto di abbinare i pezzi più conosciuti del proprio repertorio, ai disegni eseguiti in presa diretta da Andrea Bruno, nei quali a tratti si poteva leggere un richiamo al “dripping” di Pollock.
«Con questo progetto, a fine mese, saremo ospiti del festival Comix che si svolge a Lucca» precisa il leader dei Doryan Gray, nonché direttore artistico del Karel: «La rassegna cresce di anno in anno e sta diventando sempre più una vetrina a trecento sessanta gradi sulla musica e l'arte contemporanea in genere. Oltre ai musicisti, anche questa volta sono venuti a vedere cosa succede a Cagliari promoter nazionali ed europei. Che ci ci hanno chiesto di pubblicizzare qui qui i loro eventi. In un'operazione di sinergia che potrebbe dare buoni frutti».
Carlo Argiolas