COMUNE. Manovre in vista
La rivoluzione d'ottobre è alle porte: non quella della Giunta, bloccata dagli imprevisti del dopo-primarie del centrosinistra, che non hanno ancora permesso un confronto tra il sindaco e le forze di maggioranza. Semmai quella del Consiglio, dove presto potrebbe esserci un profondo rimescolamento dei componenti delle commissioni. Il cambio è nell'aria da tempo ma nei prossimi giorni potrebbe diventare realtà.
LE DIMISSIONI DI CUGUSI Innanzitutto c'è da occupare la casella lasciata vuota da Claudio Cugusi, che durante la votazione del documento contabile di previsione, ad agosto, si era dimesso dalla presidenza della commissione Bilancio certificando così lo strappo con il sindaco (il casus belli: la mancata approvazione di un emendamento sull'housing sociale). Nei giorni scorsi Cugusi - che sarebbe vicino al passaggio nelle file sardiste - ha poi annunciato il divorzio dal Pd e la autosospensione dal gruppo consiliare. La commissione Bilancio in questi mesi non è ancora riuscita a trovare al proprio interno un sostituto per guidare i lavori. E allora la soluzione potrebbe arrivare da fuori. La composizione degli organi consiliari - tutti - verrà rivista. Come? Saranno i singoli gruppi dell'aula a indicare al presidente i nuovi rappresentanti. Alcuni verranno confermati, ma è ovvio che ci saranno diversi cambiamenti. Le commissioni rinnovate poi dovranno eleggere i presidenti.
IL BILANCIO DI ZEDDA I partiti di maggioranza affronteranno il problema la prossima settimana, dopo aver archiviato il dibattito in Consiglio (previsto tra oggi e domani) sui due anni di Giunta Zedda. Il sindaco ha riassunto la scorsa settimana i risultati raggiunti, mentre i consiglieri hanno ricevuto le schede preparate da ogni assessorato. La discussione sarà molto importante per capire gli equilibri in Comune. Perché se è scontato che il giudizio dell'opposizione sia negativo, è interessante capire quali saranno le conclusioni all'interno del centrosinistra.
I MALUMORI NEL PD Nel Pd peserà probabilmente la “dichiarazione di guerra” fatta durante l'estate dalla direzione cittadina, dopo la caduta dell'assessore Luisa Sassu: una scelta, quella del ritiro delle deleghe, fatta dal sindaco senza consultare prima la maggioranza. Nemmeno il gruppo consiliare del proprio partito, Sel, venne avvertito. L'episodio ha condizionato i rapporti all'interno del centrosinistra e non è escluso che i suoi strascichi arrivino fino al dibattito di questa settimana: qualcuno potrebbe far notare a Zedda che due assessorati pesanti, come quello del Bilancio e quello del Personale, sono ancora senza un titolare al comando.
Michele Ruffi