Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Mameli, il giallo dei lavori

Fonte: L'Unione Sarda
8 ottobre 2013


STAMPACE. Protesta dei residenti dopo l'immagine virtuale con l'area chiusa alle auto
 

L'assessore Marras: «La strada non sarà pedonalizzata»
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Niente paura, nessun tratto di via Mameli verrà pedonalizzato: con queste parole l'assessore ai Lavori Pubblici, Luisa Anna Marras rassicura i cittadini che vivono attorno alla Mediateca. La preoccupazione dei residenti è nata il giorno dopo la visita del Papa: quel lunedì, infatti, hanno trovato il tratto di strada che va da via Pola al primo ingresso della Mem “sigillato” dai nastri rossi che indicano la presenza di un cantiere. «Abbiamo visto gli operai con gli escavatori», spiegano Anna Leoni e il marito Mario Urgu. «Per qualche giorno abbiamo pensato che stessero lavorando per sistemare l'asfalto, i marciapiedi o i sottoservizi, ma con il passare dei giorni abbiamo cominciato a preoccuparci. Vuoi vedere che il Comune ha deciso di chiudere la strada alle auto e pedonalizzare quel tratto?». Una paura che ha coinvolto tutti gli abitanti della via. Tanto da scrivere una petizione, già sottoscritta da un centinaio di residenti, per chiedere al Comune la riapertura della strada.
LA NUOVA PIAZZA «I lavori di via Mameli fanno parte di un progetto di completamento della Mediateca e della sistemazione di piazza dell'Annunziata», spiega l'assessore. «Ma non esiste nessun progetto di pedonalizzazione», ribadisce. Costo totale, poco meno di 3 milioni di euro, per alberi, panchine, grandi fioriere, pavimentazione in granito e punti luce. A trarre in inganno è una fotografia del rendering del progetto appesa sulla rete metallica che delimita il cantiere in via Pola: una piazza con ampi marciapiedi e due grandi fioriere sorge al posto della strada. «Quella fotografia, in effetti, può indurre a pensare che sia così, ma posso garantire che il progetto prevede che tra quelle fioriere continuino a transitare le auto», assicura la Marras. Ci sarà, allora da aspettare la fine dei lavori (probabilmente la fine dell'anno), sopportare i disagi per alcuni mesi, per rivedere via Mameli aperta alle auto e ai pedoni.
I TIMORI DEI RESIDENTI «Ma in tutto questo tempo, saremo costretti a vivere come prigionieri?», domanda Rita Massidda, residente al 157. «In questa condizione, per uscire da via Mameli dobbiamo necessariamente passare per via Nazario Sauro, attraversare viale Trieste, poi via Roma e risalire così nel Largo». Calcoli freddi alla mano, circa 900 metri in più da percorrere rispetto al tragitto normale. Ma non è tutto. In realtà sono proprio i disagi a tenere in allarme i residenti. Questi nuovi, legati alla chiusura momentanea della strada, e quelli vecchi, legati alla "movida". «Sì, proprio la movida, come quella che si vive nel quartiere Marina», spiega Margherita Careddu. «Anche per noi dormire è diventato impossibile perché quasi ogni giorno il locale che sta dentro la Mediateca e un altro aperto all'inizio dell'estate sparano musica fino a notte fonda».
CONTRO LA MOVIDA «Io sono costretta a utilizzare le gocce», ammette la signora Leoni, «mentre i miei figli non possono fare a meno di usare i tappi per le orecchie». Insomma, problemi che si aggiungono a problemi che fanno irritare i residenti. Come la questione dei parcheggi. «Con la costruzione della Mediateca ne sono stati cancellati almeno 200», dicono gli abitanti di via Mameli, «e quei pochi riservati ai residenti, spesso, sono occupati, senza titolo, da chi frequenta i locali notturni della zona. Ancora una volta», concludono, «siamo costretti a sopportare disagi».
Mauro Madeddu