Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Pirri, con le prime piogge torna l’incubo alluvione

Fonte: La Nuova Sardegna
7 ottobre 2013

 
Il Comune ha pronta la prima vasca di accumulo per impedire i disastri passati ma ne servirebbero altre quattro. Interventi previsti anche sul Terramaini 
 
 
 
 
 



CAGLIARI

Tutti pensano a Pirri: inevitabile se si pensa a quello che è successo nel 2008. Ma anche agli allagamenti dell'ultimo acquazzone di qualche settimana fa. Una risposta, soprattutto in vista delle temute e possibili emergente è arrivata dal documento portato in aula dal sindaco Zedda nel quale, assessorato per assessorato, si fa il riassunto di due anni di giunta. Con un occhio anche all'immediato futuro. Inutile dire che quasi tutto il resoconto dei Servizi tecnologici sui rischi alluvione è dedicato proprio a Pirri. Sin dall'annuncio di un nuovo "giro" di pulizie delle caditoie previsto per i prossimi mesi. A poca distanza dall'ultimo intervento. Ma il lavoro più grosso riguarda la prevenzione. Il Comune- si legge nel report- sta realizzando cinque vasche di accumulo. Anzi, una è già stata predisposta tra via Stamira e via Bacone: l'opera sarà completata da un vascone di 3500 metri cubi e da un "gemello" in via Socrate, primo modulo di un accumulo da circa 10mila metri cubi. Previste anche la realizzazione di una vasca da 15.000 cubi in via Su Planu, e di due vasche da 25mila metri cubi ciascuna , in via dei Tigli e in via Jenner. Il percorso: queste opere sono in fase di progetto preliminare all’esame dell'unità tecnica regionale. «Le vasche di Pirri non risolvono da sole il problema dei rischi di alluvioni – spiega il resoconto dell'assessorato guidato da Pierluigi Leo – occorre infatti intervenire anche sulla rete fognaria non completata a Baracca Manna, sulla rete pluviale esistente di Pirri e sul canale di Terramaini». Ci sono poi in ballo 2,7 milioni in ballo per il canale di Terramaini. E qui la questione sicurezza si accompagna alla riqualificazione anche estetica del corso d'acqua. In questo caso si parla di uno stralcio del maxi-progetto da oltre otto milioni. Il progetto originario prevede la sistemazione di un tratto del canale di 1.280 metri con una serie di interventi che comprendono anche la realizzazione di un bacino di evoluzione per le canoe e opere di sistemazione e modellamento del terreno lungo le sponde. Le somme a disposizione consentono interventi per un tratto di circa 400 metri pari al 30 % dei lavori previsti. Con il piano città però stanno per arrivare altri 500mila euro. E questo significa sistemare altri 500 metri di canale. Altro punto critico della città, il Rio Fangario. «Si sta provvedendo alla predisposizione del progetto- assicura il Comune- e della gara per un primo intervento sulla parte finale del fiume». Con la speranza che le piogge siano “contenute”. (s.a.)