POETTO. Dopo sette anni il progetto di riqualificazione dell'ex Marino è ancora fermo
Bigazzi (Prosperius): al Comune chiediamo più certezze
Una clinica per la riabilitazione, come ce ne sono poche a livello internazionale. Che per ora è solo un sogno.
Il progetto per trasformare l'ex ospedale Marino in una struttura sanitaria di alto livello è ancora fermo al palo, e ormai sono passati sette anni fra ricorsi, sentenze, rinvii, nullaosta. Ora la pazienza sta finendo, l'attesa sta diventando troppo lunga anche per il Gruppo Prosperius, società che si aggiudicata la gara per la riconversione del rudere. «È arrivato il momento di fare il passo definitivo - spiega Mario Bigazzi, amministratore delegato di Prosperius - sono sette anni che si va avanti con questa storia».
IL PROGETTO Una struttura, quella che si ergerebbe al posto dell'attuale ex Marino, che porterebbe un centinaio di nuovi posti di lavoro, assicura Bigazzi: «Non possiamo aspettare ancora tanto - sottolinea - anche perché stiamo togliendo tempo, eventualmente, per realizzare il progetto in altri luoghi». Ma Cagliari resta il posto ideale: «Considerando la location e il clima, la struttura avrebbe un grande fascino se fosse realizzata nell'ex Marino».
IL COMUNE Il progetto è al vaglio degli uffici comunali dell'Edilizia Privata: «L'amministrazione ci tiene tanto alla riqualificazione dell'ex ospedale - assicura l'assessore all'Urbanistica, Paolo Frau - siamo alla fase della progettazione, dal punto di vista dell'edilizia, sono state convocate conferenze di servizi per parlare di questo argomento». Frau sottolinea come le stesse persone che lavorano in quegli uffici non vedono l'ora di arrivare all'avvio dei lavori: «I tecnici devono vagliare i progetti e stabilirne la legittimità, ci vuole il tempo necessario - prosegue Frau - ma si sta cercando di fare tutto nel più breve tempo possibile».
LA STORIA Una vicenda, quella dell'ex ospedale Marino, che non ha certo un solo responsabile. Ci sono passate Giunte comunali, Sovrintendenze, Regione e altre istituzioni. Anni di travagli, gare annullate e un vincolo dopo l'altro. Tanti i progetti di riqualificazione proposti, ritardi legati a ricorsi e controricorsi al Tar. La struttura, che venne fatta costruire da Mussolini nel '37 per ospitare le colonie estive dei ragazzi, ora è un rudere. Un tempo doveva essere un albergo a cinque stelle, poi si è parlato del museo del mare, di una struttura per la thalassoterapia, infine il piano per realizzare il centro di riabilitazione di alto livello. Timidi segnali positivi ci furono un anno fa, quando i tecnici del Gruppo Prosperius entrarono nell'edificio per capire in che stato fosse la costruzione,
L'ESOSCHELETRO Una clinica, quella prevista nell'ex ospedale, che tra l'altro offrirà l'Esoscheletro, strumento per il trattamento riabilitativo delle lesioni spinali e di cui il 12 ottobre, al Terminal crociere del Molo Ichnusa, verrà presentata la nuova versione che permetterà di estendere la denovo-deambulazione anche a pazienti affetti da altre gravi patologie neurologiche come sclerosi multipla, ictus e parkinson. «Un robot - spiega con parole semplici Paolo Milia, responsabile dell'area neurologica dell'istituto Prosperius - che si indossa e permette al paziente di iniziare il percorso di riabilitazione». Uno strumento che ora può essere utilizzato solo in cliniche specializzate e sotto stretto controllo di personale qualificato: «Ma l'obiettivo è creare un robot da utilizzare tutti i giorni, e non solo in clinica».
Piercarlo Cicero