Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sally Gardner, il vento creativo soffia sull'Exmà

Fonte: L'Unione Sarda
3 ottobre 2013

Oggi per Tuttestorie

 

«Ci sono pensatori in carreggiata e poi ci sei tu, Standish, un venticello nel parco dell'immaginazione». Come a dire, c'è chi sale sul treno e non scende fino a che non arriva a destinazione e chi, invece, preferisce fermarsi di tanto in tanto per conoscere ciò che incontra lungo strada. Nessuno dei due ha più ragione dell'altro, sono due modi di essere, uno più razionale, il secondo più curioso.
Naturalmente Sally Gardner, ospite stasera del Festival Tuttestorie (Exmà, sala Zizù, ore 18), è quel venticello, o meglio la bufera che scompiglia paesaggi ordinari. Scrittrice londinese che ha venduto oltre un milione di copie, letta in tutto il mondo (i suoi libri sono pubblicati in 22 lingue), pluripremiata - l'ultimo premio, il Carnegie Medal, lo ha vinto il suo libro recente “Il pianeta di Standish” - Sally Gardner non ama le vie consuete. Fin da bambina quando a causa di una grave forma di dislessia non riusciva a leggere e scrivere, e gli insegnanti sostenevano che fosse impossibile istruirla, aveva inventato un altro modo per interpretare il mondo. Si raccontava delle storie, diceva a se stessa che avrebbe superato le difficoltà con l'aiuto dell'immaginazione che le suggeriva avventure fantastiche. L'impegno e il lavoro duro le hanno permesso di laurearsi con il massimo dei voti all'Art College di Londra, di diventare una costumista molto apprezzata e, dopo la nascita dei suoi figli, di scrivere libri di successo per bambini. La dislessia non è nemica della parola, piuttosto è un altro modo di guardare e capire ciò che ci sta intorno. Anzi, confessa la Gardner, le concede il privilegio di visualizzare in maniera nitida e con ricchezza di dettagli una scena prima di scriverla.
Se non fosse che siamo poco avvezzi a indossare i panni altrui, ci renderemo conto di quanto la normalità, specialmente a scuola, non sia la norma. Tra i banchi, ribadisce la Gardner, oltre che imparare a far di conto, a leggere e scrivere, si dovrebbe imparare la creatività, ché in fondo, un paese per progredire ha bisogno del potere del sogno e dell'immaginazione.
Nei suoi libri affronta molti di questi temi, e le sue storie sono ambientate in epoche storiche travagliate e difficili. Dalla dittatura (e, tra le altre, quella della normalità sulla diversità) de “Il pianeta di Standish” alla contrapposizione monarchia-repubblica de “La figlia del mercante di seta”, alla rivoluzione francese de “The Red Nicklace”, i protagonisti vivono i conflitti personali misurandoli con quelli dell'intero periodo storico. Temi impegnativi che la Gardner racconta con semplicità e dal punto di vista del protagonista che è sempre un bambino che via via scopre la forza che serba dentro. Probabilmente stasera leggerà alcune pagine dei suoi libri, poiché le piace molto leggere a voce alta, anche se questa abitudine l'è costata qualche amico, ma irresistibile è il suono della parola con il suo forte potere evocativo.
Franca Rita Porcu