I consiglieri Farris, Porcelli, Piras e Schirru: regolamento e graduatoria da rifare
«Fondi per la cultura dati con troppa discrezionalità»
Tutto da rifare - regolamento e graduatoria - secondo il gruppo consiliare del Pdl. Il modo in cui sono stati divisi in contributi comunali per la cultura «denota inefficienza, scarsa trasparenza, discrezionalità». I rappresentanti del centrodestra a Palazzo Bacaredda - Giuseppe Farris, Maurizio Porcelli, Anselmo Piras e Stefano Schirru - cavalcano la protesta di molte associazioni, riprendono le denunce pubblicate nei giorni scorsi e rincarano la dose: «I criteri adottati non vanno bene, nella commissione di esperti esterni ci sono un palese conflitto di interessi e un curriculum inadatto, alcuni beneficiari hanno legami stretti con l'amministrazione». Insomma, in Aula si chiederà di cancellare quel regolamento «votato esclusivamente dalla maggioranza» e di rifare tutto da capo.
I tempi, innanzitutto. «Una graduatoria provvisoria a fine settembre, significa che quella definitiva non ci sarà prima di un mese. Se tutto andrà bene, ma sarà difficile perché ci saranno parecchi ricorsi, i gruppi avranno i soldi a Natale. E come si fa a fare una programmazione e impostare la stagione si spettacoli?». Farris continua: «Dicevano che si volevano eliminare i contributi a pioggia, e ci sono assegnazioni di cifre minime, la cui gestione costa più dell'ammontare concesso». Ancora: secondo il nuovo Regolamento, «trentadue punti su 100 vengono dati per il “livello di qualità delle attività proposte”, quindi, con una totale discrezionalità dei componenti della Commissione giudicatrice». Componenti che - sottolineano - sono: in un caso (Gerarda Ventura) incompatibili, («perché ha collaborato con “La carovana”, che ha preso 26 mila 164 euro»), in un altro (Serena Saba), «non all'altezza». Proseguono: «oltre 29 mila euro sono andati a Cada Die teatro, il cui direttore artistico è compagno della portavoce del sindaco e nella cooperativa Tuttestorie c'è la moglie del capogruppo del Pd».
Ma la città è piccola, e nel “giro” ci si conosce tutti, pure molto bene, a volte. È impossibile evitare incroci, tanto che ce ne sono pure altri, sfuggiti all'attenzione dei critici.
L'opposizione sostiene ovviamente che quando c'era la Giunta Floris le cose andavano meglio. «Esistevano tre fasce, “a” per le grandi associazioni o società, “b” per le medie, “c” per le piccole e chi decideva tutto era la parte dirigenziale, pagata per questo, e coadiuvata da un funzionario. Persone che conoscono perfettamente la realtà cittadina». Chiederemo «di azzerare questa commissione, che ha fatto cilecca, arriva da fuori ed è pure costata parecchio. L'assessore Puggioni ha voluto fare audizioni e incontri con le associazioni, ma ha fatto solo confusione, mettendo tutti insieme».
Nei giorni scorsi è stata pubblicata la graduatoria provvisoria (trenta giorni di tempo per presentare eventuali ricorsi) che suddivide 454 mila 472 euro tra circa 80 realtà: 280 mila euro per musica, teatro e danza; 20 mila per le residenze artistiche presso l'Auditorium di piazzetta Dettori; 67.500 per arti visive e grafiche; 72 mila per chi svolge attività letterarie e laboratoriali; 9000 per attività diverse; 5972 euro per associazioni di nuova costituzione; in più altri 29 mila euro per manifestazioni di istituzioni pubbliche. «A questi si devono aggiungere 48 mila euro stanziati dalla Giunta e forse altri 50 mila attualmente “liberi”», ha detto la presidente della Commissione cultura, Francesca Ghirra. «Prima di stilare il nuovo Regolamento abbiamo fatto un ciclo di audizioni e mi sembra che dalla graduatoria emergano due cose: niente finanziamenti a pioggia ma concentrazione delle risorse e premio alla qualità. I punteggi e la valutazione dei progetti sono stati fatti da una commissione esterna, come volevano le associazioni, ci rendiamo conto che bisogna apportare dei correttivi e ci stiamo già lavorando». Il giorno dopo, una valanga di proteste da parte degli addetti ai lavori.
Domani si riunisce la Commissione cultura: all'ordine del giorno la convocazione del dirigente del settore e coordinatore dell'organismo di valutazione, Gianbattista Marotto, «per discutere delle cose che non sono andate bene», spiega Ghirra, «e rimediare in breve tempo».
Cristina Cossu