Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Anfiteatro, prove di rilancio

Fonte: L'Unione Sarda
30 settembre 2013


COMUNE. La Giunta lancia un concorso di idee: «Sarà un luogo di musica e di storia»

 

Via gli spalti di legno, pubblico lontano dalle gradinate

 


Gli spettacoli torneranno all'Anfiteatro, ma il pubblico non siederà più sulle gradinate di epoca romana. Le tribune di legno spariranno definitivamente dal monumento e sarà allestito un nuovo spazio per concerti e attività culturali da 2000-2500 posti. La nuova vita dell'arena, chiusa da due anni e mezzo sia agli amanti della musica sia a quelli dell'archeologia, è stata disegnata ieri dalla Giunta comunale: a fine mattinata l'esecutivo ha approvato la delibera che fissa le linee guida per «il recupero e la riqualificazione della più importante testimonianza di epoca romana in città e nell'Isola».
CONCORSO DI IDEE Ma dove si svolgeranno gli spettacoli, visto che palco e tribune non dovranno occupare «le attuali gradinate e l'arena»? Una delle ipotesi possibili è quella già prospettata anni fa dal Teatro Lirico, che presentò un progetto in cui venivano previsti gli spalti sul costone roccioso di viale Sant'Ignazio, con una rotazione di circa 90 gradi della struttura conosciuta nell'ultimo decennio. Ma ovviamente sarà il concorso di idee a definire il nuovo spazio, che potrebbe essere diverso da quello ideato dai tecnici del Lirico nel 2008. L'obiettivo della gara internazionale «è delineare un nuovo assetto dell'Anfiteatro romano come monumento storico visitabile e, allo stesso tempo, restituirgli la funzione storica originaria di luogo per spettacoli, ma valutando nuove modalità di utilizzo in questo senso e nuove dimensioni», è spiegato in un comunicato della Giunta.
VIA IL LEGNO Prima, però, le gradinate di legno (restano da smontare ancora il secondo e il terzo anello) dovranno sparire definitivamente dall'arena. Le future proposte dovranno infatti prevedere anche «la decostruzione delle strutture» e il restauro del monumento. Inoltre si dovranno valorizzare eventuali reperti che potrebbero spuntare durante il restauro.
TRE IMPERATIVI Le linee guida della Giunta chiariscono: «Sono tre le chiavi di lettura su cui dovrà basarsi la proposta. La prima tiene conto del fatto che in origine si accedeva all'Anfiteatro a sud, attraversando uno dei quartieri più eleganti della città nell'area della Villa di Tigellio, lungo la strada che passava attraverso l'attuale Orto botanico. La seconda riguarda la valorizzazione dei collegamenti sotterranei, in particolare del percorso di circa 96 metri che collega l'Anfiteatro al “cisternone” dell'Orto dei Cappuccini. La terza direttrice è legata a viale Buoncammino, punto di collegamento tra la zona dell'Anfiteatro e il quartiere di Castello». Insomma: l'anfiteatro sarà anche una cerniera tra due parti finora isolate.
IL MONUMENTO L'esecutivo Zedda chiede anche ai progettisti una visione del monumento «improntata alla sobrietà e alla semplicità. Dovrà essere basata sulla valorizzazione dell'area con la previsione di ampliamento al contesto in cui si inserisce: particolare attenzione dovrà essere data alle caratteristiche storiche, architettoniche e alle specie vegetali presenti».
I FONDI Capitolo soldi: il piano triennale delle opere pubbliche, approvato qualche mese fa, prevede uno stanziamento di un milione e 300mila euro per il recupero del monumento di viale Sant'Ignazio. Un fondo che dovrà essere incrementato per portare a termine il progetto complessivo: le stime parlano di oltre 800mila euro solo per smontare quel che rimane delle tribune e smaltire i rifiuti speciali trovati dopo l'apertura del cantiere.
Michele Ruffi