Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Terramaini e parcheggi, troppe irregolarità»

Fonte: La Nuova Sardegna
9 dicembre 2008

LUNEDÌ, 08 DICEMBRE 2008

Pagina 20 - Nazionale

L’opposizione durissima sulla giunta comunale: «Siete allo sbando più completo»
La maggioranza in difficoltà: attende di sapere le decisioni sul candidato alla Regione

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. In Comune il centrodestra si muove in ordine sparso. In questi giorni ci dovrebbe essere, da Roma, la decisione sul nome del candidato alla presidenza della Regione. In Comune i pretendenti sono due: il sindaco Emilio Floris e l’assessore alle Finanze Ugo Cappellacci. Ma questa attesa ha come destabilizzato il Municipio, con polemiche esplicite e, soprattutto, sotterranee.
«Radio palazzo» racconta che la scelta del presidente Silvio Berlusconi dovrebbe farsi su uno di questi due uomini politici, senza escludere, però, la possibilità di un nome tolto dal cilindro all’ultimo momento.
Intanto all’iterno della maggioranza, due settimane fa, c’è stata come una rivolta con comunicati in cui si accusava il primo cittadino di immobilismo. Poi c’è stata la minaccia di dimissioni del sindaco e i gruppi che reggono l’esecutivo sono rientrati sui loro passi. Tutto di nuovo in ordine.
L’opposizione, però, è passata all’attacco con una polemica conferenza stampa in cui hano rimproverato alla Giunta non solo l’immobilismo, ma anche tutta una serie di irregolarità sul modo di operare. Per il parcheggio interrato di via Roma, ad esempio, la minoranza ha bacchettato la giunta per «un giochimo furbo ma non regolare», come ha affermato Ninni Depau (capo gruppo del Pd). Inizialmente erano previsti 655 posti auto, ma in questo caso si sarebbe dovuta fare anche la valutazione di impatto ambientale. «Allora - ha denunciato l’opposizione - il numero dei parcheggi è diminuito a 462. Solo che il costo è rimasto lo stesso». Nella delibera di variante, si legge che la scelta di diminuire le cubature è motivata con l’esigenza di “evitare polemiche interpretative con la Regione, contenziosi giudiziari, manifestazioni ambientaliste”. «Ma è corretto modificare un progetto non per esigenze tecniche, ma per aggirare le norme sull’impatto ambientale?».
Con la variante al progetto originale, «scompaiono quasi 200 posti auto, eppure, come per magia, i costi per posto auto lievitano. La spesa è infatti salita del 41 per cento. Il costo per la realizzazione di ogni singolo parcheggio passa da ventuno a ventinove mila euro. Insomma questo progetto rappresenta un ulteriore spreco di risorse pubbliche».
Ed ancora: strali sono stati lanciati contro il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, sulla scelta del Comune di entrare nell’universo virtuale di Second life e sulla trasparenza amministrativa. Poi c’è il contenzioso milionario che contrappone il Comune alla Isgas (che chiede 37 milioni di euro).
Domani, inoltre, si riaffronterà in consiglio comunale un altro problema, che rappresenta un nervo scoperto: la questione della piscina di Terramaini su cui giovedì scorso è stata sospesa la seduta per mancanza del numero legale.
Prima la polemica per l’affidamento dell’impianto sportivo, da parte del Comune, senza appalto, poi un debito fuori bilancio di 159mia euro perchè, a suo tempo, il Municipio non aveva allacciato la luce della struttura (l’argomento dibattuto in Comune in termini di variazione di bilancio, per pagare il debito).
La storia racconta che i lavori della piscina sono terminati il 15 luglio del 2004, entro sei mesi la società che ha realizzato l’opera avrebbe dovuto fare tutti i collaudi necessari. Ma questi non si sono potuti fare in quanto mancava l’allaccio elettrico. Un fatto, si legge nella delibera, dovuto alla presenza, vicino alla piscina, di un impianto del gas in dismissione. Quindi niente collaudo nei tempi stabiliti dal contratto. E così al posto del 15 gennaio del 2005, data che avrebbe dovuto vedere la consegna dell’impianto, l’atto è stato posposto di nove mesi e dieci giorni: al 25 ottobre 2005. A quel punto la ditta che ha realizzato la piscina ha chiesto un’integrazione per i costi di guardiania e manutenzione dell’immobile sino alla consegna (visto che i ritardi non erano di sua responsabilità). L’assessore ai lavori pubblici Raffaele Lorrai ha spiegato che il gestore del gas avrebbe dovuto eliminare l’impianto entro il 2001, mentre lo ha fatto solo nel 2005.
Alla fine, però e dopo un’ingiunzione, il Comune è arrivato a una transazione quantificata in 159mila euro: da pagare. Da qui la protesta dell’opposizione che chiede più rigore.